Viaggio a Cracovia e Polonia del Sud
27-30 settembre 2017
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Resoconti
Viaggio a Cracovia e dintorni
Illuminato da un sole insolito per quelle latitudini, e allietato da un’atmosfera familiare, il nostro viaggio nella Polonia del sud ci ha portato dapprima a Cracovia, la principale meta turistica della Polonia, che affascina il visitatore con la sua immensa piazza medievale (Rynek Glowny), contorniata da chiese ed edifici di vario stile e di alto valore storico, culturale e architettonico, e che costituisce il cuore pulsante del bellissimo centro storico, disseminato di scorci romantici e pittoreschi, fra i quali spicca la collina di Wawel ove si innalzano il Castello Reale e la Bellissima Cattedrale gotica e ove aleggia, in un contesto dal respiro internazionale, l’anima gentile e cristiana della Polonia; dall’alto della stessa collina si può vedere l’acqua chiara e trasparente della Vistola scorrere sotto i ponti di Cracovia nel cui museo nazionale abbiamo avuto modo di ammirare la Dama con l'ermellino, capolavoro leonardesco.
La miniera del sale (dismessa), un sito unico al mondo, dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’Umanità costituisce l’attrattiva di Wieliczka; la visita è un viaggio nelle viscere della terra che porta, attraverso gradini, cunicoli, gallerie, ad una profondità di 135 m, e consente di vedere, disseminati in un ambiente surreale e suggestivo, scene e strumenti di lavoro, statue, bassorilievi, cappelle, altari, immagini sacre totalmente intagliate nel sale dai minatori. Suscita stupore e ammirazione la cappella della Beata Kinga, una vera e propria chiesa sotterranea di grande dimensione che affascina col suo splendore e i suoi arredi . A Czestokowa sulla collina della luce (Jasna Gora) si eleva il campanile del santuario della omonima Madonna, contorniato dal complesso di edifici sacri. Dentro e intorno al complesso vi si respira un'aria di fede profonda non contaminata dal cinismo e dall'indifferenza, che giustamente lo rendono il luogo di culto più celebre della Polonia. Il visitatore attento e sensibile non può non rimanere scosso e turbato davanti all'icona della Madonna nera, davanti a quel volto sfregiato da mani sacrileghe ed empie. A Wadovice, città natale di Giovanni Paolo II, l'attrazione è costituita dal museo a lui dedicato, che ingloba la casa natale dello stesso. La presenza di documenti, fotografie, oggetti personali, nonché le numerose istallazioni grafiche e multimediali ci hanno consentito di ripercorrere la vita del Pontefice polacco, “il papa viaggiatore”.
Ad Auschwitz-Birkenau, superata la soglia del cancello con la scritta “Arbeit macht frei”, il lavoro rende liberi, il visitatore entra in quello che fu uno dei luoghi più orrendi della disumana aberrazione, dove sono stati perpetrati “I più terribili flagelli che l'umanità del nostro tempo ha inflitto a sé stessa” (A. J. Kaminski).Intorno e dentro i blocchi aleggia ancora la selvaggia e malvagia natura dei più perversi aguzzini che costruivano paralumi con la pelle dell'uomo; e dalle reliquie di donne, vecchi e bambini si eleva ancora e risuona l'urlo della disperazione, della pena e dell'umana desolazione.
Vito
Illuminato da un sole insolito per quelle latitudini, e allietato da un’atmosfera familiare, il nostro viaggio nella Polonia del sud ci ha portato dapprima a Cracovia, la principale meta turistica della Polonia, che affascina il visitatore con la sua immensa piazza medievale (Rynek Glowny), contorniata da chiese ed edifici di vario stile e di alto valore storico, culturale e architettonico, e che costituisce il cuore pulsante del bellissimo centro storico, disseminato di scorci romantici e pittoreschi, fra i quali spicca la collina di Wawel ove si innalzano il Castello Reale e la Bellissima Cattedrale gotica e ove aleggia, in un contesto dal respiro internazionale, l’anima gentile e cristiana della Polonia; dall’alto della stessa collina si può vedere l’acqua chiara e trasparente della Vistola scorrere sotto i ponti di Cracovia nel cui museo nazionale abbiamo avuto modo di ammirare la Dama con l'ermellino, capolavoro leonardesco.
La miniera del sale (dismessa), un sito unico al mondo, dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’Umanità costituisce l’attrattiva di Wieliczka; la visita è un viaggio nelle viscere della terra che porta, attraverso gradini, cunicoli, gallerie, ad una profondità di 135 m, e consente di vedere, disseminati in un ambiente surreale e suggestivo, scene e strumenti di lavoro, statue, bassorilievi, cappelle, altari, immagini sacre totalmente intagliate nel sale dai minatori. Suscita stupore e ammirazione la cappella della Beata Kinga, una vera e propria chiesa sotterranea di grande dimensione che affascina col suo splendore e i suoi arredi . A Czestokowa sulla collina della luce (Jasna Gora) si eleva il campanile del santuario della omonima Madonna, contorniato dal complesso di edifici sacri. Dentro e intorno al complesso vi si respira un'aria di fede profonda non contaminata dal cinismo e dall'indifferenza, che giustamente lo rendono il luogo di culto più celebre della Polonia. Il visitatore attento e sensibile non può non rimanere scosso e turbato davanti all'icona della Madonna nera, davanti a quel volto sfregiato da mani sacrileghe ed empie. A Wadovice, città natale di Giovanni Paolo II, l'attrazione è costituita dal museo a lui dedicato, che ingloba la casa natale dello stesso. La presenza di documenti, fotografie, oggetti personali, nonché le numerose istallazioni grafiche e multimediali ci hanno consentito di ripercorrere la vita del Pontefice polacco, “il papa viaggiatore”.
Ad Auschwitz-Birkenau, superata la soglia del cancello con la scritta “Arbeit macht frei”, il lavoro rende liberi, il visitatore entra in quello che fu uno dei luoghi più orrendi della disumana aberrazione, dove sono stati perpetrati “I più terribili flagelli che l'umanità del nostro tempo ha inflitto a sé stessa” (A. J. Kaminski).Intorno e dentro i blocchi aleggia ancora la selvaggia e malvagia natura dei più perversi aguzzini che costruivano paralumi con la pelle dell'uomo; e dalle reliquie di donne, vecchi e bambini si eleva ancora e risuona l'urlo della disperazione, della pena e dell'umana desolazione.
Vito
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