Andalusia
27 dicembre 2021 - 3 gennaio 2022
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Resoconto
CAPODANNO IN ANDALUSIA
L'idea di trascorrere un capodanno In Andalusia è stata da noi accolta con vero entusiasmo, vuoi per la compagnia degli amici (il gruppo MTE è ormai ben consolidato), vuoi per la temperatura primaverile che poteva riservare la "Costa del Sol" unitamente all'allegria del popolo spagnolo in questo particolare periodo dell'anno e, non ultimo, vuoi per la bellezza di città come Granada, Siviglia, Cordoba, Malaga e Marbella.
A pochi giorni dalla partenza tuttavia un nuovo dpcm e l'aumento dei contagi... costituirono un buon dissuasore anche per i più ottimisti. Ma... siamo partiti! Perchè viaggiare è vivere nuove emozioni, è incontrare persone nuove, conoscere la loro storia e le loro tradizioni e, perché no, apprendere qualche anedotto che i libri non ti raccontano ma che una guida appassionata certamente sì. Ebbene, siamo stati premiati: ad iniziare dal volo, due ore e mezzo sopra le nuvole e le cime da poco imbiancate ad inseguire un tramonto rosso fuoco all'orizzonte che non raggiungevi mai. E, per finire, l'atterraggio a Malaga arrivando dal mare, con milioni di luci a illuminare la notte, ha fatto dimenticare ogni perplessità.
Abbiamo soggiornato a Torremolinos, una graziosa e tranquilla località balneare, e da qui ogni giorno si partiva alla scoperta di una regione il cui significato è a dir poco curioso: il suo nome pare infatti ricondurre alla parola araba Al-Andalus che, a sua volta, deriverebbe da "Vandalusia" ovvero "terra dei vandali". Così erano infatti indicati i territori della penisola iberica sotto il dominio islamico dal 700 circa fino al 1492. I trasferimenti, a volte non brevi, erano comunque parte del viaggio poiché ci hanno permesso di ammirare il paesaggio tutt'altro che monotono: distese di ulivi che si moltiplicavano a perdita d'occhio qua (stante che il primato della produzione europea di olio appartiene al sud della Spagna) e là piccoli paesini con costruzioni rigorosamente bianche tipiche della regione. Ovunque immense coltivazioni di ogni genere con un ordine quasi maniacale.
Iniziamo il nostro tour visitando un paese quasi unico al mondo, Setenil de las Bodegas, con le case incastonate nella roccia: un meraviglioso esempio di come l'uomo sia stato capace di adattarsi alla morfologia di questo territorio in un canyon scavato nei secoli dalle acque del rio Trejo. Un nucleo storico considerato inespugnabile dai Re Cattolici che dovettero produrre sette assalti prima di conquistarlo: da qui il nome "Septem nihil", ovvero settimo assedio. Ancora oggi si trovano testimonianze musulmane come la fortezza Nazari del XIII sec.
Proseguiamo e raggiungiamo Ronda. Piccola sosta per il pranzo nel parco e, dal belvedere, possiamo già ammirare un immenso panorama sul Parco Naturale della Sierra de Grazalema. La città è infatti costruita su uno strapiombo nelle montagne scavate dal fiume Guadalevin ed è caratterizzata da una gola vertiginosa profonda circa 100 metri che divide la città nuova, risalente al XV secolo, da quella vecchia, in stile moresco. Ad unirle tre giganteschi ponti eretti in epoche diverse: il più spettacolare è il ponte Nuovo con i suoi 70 metri di lunghezza e un'altezza che in alcuni punti raggiunge i 98 metri. Anche Ernest Hemingway rimase affascinato da questo luogo tanto da ambientarvi alcune scene del suo romanzo "Per chi suona la campana".
Il giorno seguente una splendida giornata di sole ci accompagnerà nella nostra visita a Siviglia, la capitale dell'Andalusia, attraversata dal fiume Guadalquivir sul quale sorge maestoso uno dei primi ponti progettati dal noto architetto Calatrava. Ci addentriamo per una piacevole passeggiata nel Parco di Maria Luisa con l'immensa piazza di Spagna e le sue carrozze trainate da bianchi cavalli che ci riportano un po' indietro nel tempo. Tra siepi, roseti, fiori particolari provenienti da ogni parte del mondo, laghetti artificiali, fontane e statue di artisti famosi come Cervantes e Becquer, vorresti fermare l'orologio e, invece, è giunta l'ora di pranzo e oggi ci aspetta una vera paella andalusa! Nel pomeriggio visitiamo la città, lungo vicoli stretti e archi raggiungiamo il centro dove possiamo ammirare, oltre all'Archivio generale delle Indie, tre importanti edifici storici dichiarati patrimonio dell'umanità. La Cattedrale, la più grande del mondo occidentale e vero gioiello dell'arte gotica, dove riposa il nostro Cristoforo Colombo. La Giralda, una torre del XII secolo che per lungo tempo è stata la costruzione più alta del mondo con i suoi 101 metri compreso il Giraldillo, simbolo della città. Nata come minareto é divenuta in seguito un campanile. Ultimo ma non ultimo l'Alcazar di Siviglia, il palazzo reale progettato e costruito dai Mori e ancora parzialmente utilizzato dagli attuali reali di Spagna. E ancora l'antica fabbrica di tabacco divenuta l'università della città. Un ultimo sguardo alla Torre dell'Oro e lasciamo questa magnifica città per rientrare in hotel.
Questa sera ci aspetta lo spettacolo di flamenco, il ballo che ebbe origine proprio in Andalusia da una danza gitana, la "zambra". I gitani, si presume, volessero esprimere attraverso la danza, il canto e la musica la tristezza delle loro vite oppresse. Infatti nel passato erano gli zingari che battevano il ferro per lavorarlo e da qui nacque il ritmo di questa danza mentre il movimento dei piedi si ispirò alle donne che pestavano con i tacchi i chicchi di sale grosso. Curioso vero?
E cosa dire di Cordoba, un'importante città romana del cui periodo possiamo ammirare il lungo ponte sul Guadalquivir, che diverrà in seguito uno dei principali centri islamici nel medioevo. E' famosa soprattutto per la sua immensa moschea, la prima costruita in Europa e successivamente ampliata in diverse epoche, sempre nel rispetto di quanto già esistente, fino alla costruzione di una cattedrale al suo interno, al centro della sala di preghiera, che la consacrerà definitivamente a luogo di culto cattolico il 29 giugno 1236. La sua costruzione risale al 785 per volere dell'emiro Abd al-Rahman, dopo aver fatto demolire la basilica cristiana risalente tra il IV e VI secolo. Inizialmente comprendeva un cortile quadrato circondato da un muro di cinta sul quale si apriva la sala di preghiera di forma rettangolare. Le undici navate originali erano separate da colonne di marmo provenienti dagli edifici romani di Cordoba e dalla preesistente chiesa visigota. L'abilità dei costruttori islamici fu quella di riuscire a inglobarvi diversi stili e culture: i mosaici dai Bizantini, la sala a colonne dagli Egizi, l'arco a ferro di cavallo dai Visigoti, gli archi sovrapposti dall'architettura romana (vedi Acquedotto di Segovia). Il risultato è un'opera di indescribile bellezza. Osservando le mura dall'esterno, non si può lontanamente immaginare l'interno della struttura. Una selva di colonne, inizialmente 800 circa e alla fine più di 1200, che crea allineamenti e fughe a perdita d'occhio, mutevoli ma sempre esatte prospettive geometriche che quando entri quasi ti commuovi per la sensazione di infinito e di immenso oltre che a perderti con lo sguardo ad ammirare i preziosi soffitti, le volte, una ricchezza di opere e il luccichio dei materiali splendidamente conservati fino ai nostri giorni. L'ultimo degli ampliamenti del periodo islamico fu realizzato alla fine del X secolo con otto nuove navate sul lato orientale. Nel XII secolo, con l'arrivo in città dell'esercito cristiano, si iniziò ad apportare le modifiche per la costruzione dell'attuale Cattedrale di Cordoba al centro della Moschea che la rende un monumento unico al mondo.
La mattina dell'ultimo giorno del 2021, ahimè un po' nuvoloso a dispetto del clima soleggiato che ci ha accompagnato fino ad oggi, ci concediamo una piacevole passeggiata a Puerto Banus, uno dei luoghi più esclusivi e alla moda della Costa del Sol a soli 7 km circa da Marbella, dove numerosi personaggi famosi hanno una casa. Fra essi Antonio Banderas, Zinedine Zidane, George Clooney e molti altri. Marbella fu per lungo tempo un possedimento islamico. Oggi è uno dei centri balneari più rinomati della Spagna, il vero centro della Costa del Sol, sinonimo di mare e divertimento. Ci addentriamo fra vicoli e stradine con le tipiche casette bianche e una miriade di negozietti di ogni genere, fino a raggiungere il centro storico da visitare rigorosamente a piedi per cogliere l'essenza della città con la bella Plaza de los Naranjos, un esempio di rinascimento castigliano. Qui si trovano gli edifici più belli e importanti della città unitamente a bar e ristoranti. Deve il suo nome alla grande quantità di alberi di aranci che la rendono così particolare.
Rientriamo in hotel per il pranzo e poi un pomeriggio all'insegna del relax, fra una passeggiata sulla spiaggia di Torremolinos a cercare conchiglie e ad ammirare le costruzioni di sabbia in cui si diletta la gente del luogo, un po' di shopping, qualche chiacchiera, una partita a burraco e si arriva alla "meta" del nostro viaggio: il Capodanno!
E qui dobbiamo ringraziare la nostra organizzatrice Eleonora per averci regalato una serata davvero all'insegna del divertimento in totale sicurezza. Elegantissimi ci siamo ritrovati per l'aperitivo, poco dopo la cena nel ristorante riservato solo al nostro gruppo e, all'avvicinarsi della mezzanotte, tutti in pista per ballare e brindare al nuovo anno... tutti rigorosamente con la mascherina, non di carnevale ahimé, quella famosa ffp2 che a volte ti toglie il respiro. Ma ci siamo divertiti e ricorderemo a lungo questo Capodanno particolarmente azzardato.
Iniziamo così il nuovo anno visitando Frigiliana, un villaggio moresco, uno dei più bei paesi dell'Andalusia. Insieme a Ronda è il centro abitato di origine araba più "puro" nella provincia di Malaga. Leggermente in collina, è uno di quei paesi che rimangono impressi nella memoria per le casette bianche che contrastano con il blu del cielo andaluso e per le terrazze panoramiche con vista mare, le stradine fiorite, le scalinate strette, i portoncini delle abitazioni rigorosamente colorati di verde o di blu con colori vivaci che ricordano quelli del mare. E il mare dista da qui solo 6 km. In pochi minuti arriviamo a Nerja, nota località balneare famosa per il suo Balcone d'Europa a picco sul mare dal quale ammirare panorami mozzafiato e, al finire del giorno, un meraviglioso tramonto... ovviamente sul mare!
In questo viaggio non poteva certo mancare la visita a Granada, non a caso definita la "perla" dell'Andalusia, circondata dai monti della Sierra Nevada, con un clima leggermente più frizzante rispetto a quello al quale eravamo abituati in questi giorni. Il sole tuttavia ci segue ed eccoci arrivati alle gigantesche mura dell'Alhambra, una delle meraviglie del mondo di una bellezza abbastanza difficile da descrivere. Il suo interno si potrebbe definire semplicemente "fiabesco". Un susseguirsi di sale e corridoi dove l'occhio si perde a cercare di memorizzare tutta la magnificenza delle colonnine lavorate a torciglione, dei capitelli che sembrano veri e propri pizzi scolpiti, delle cupole a forma di stella a otto punte impreziosite dai lapislazzuli che brillano sul bianco della pietra, delle pareti ricoperte da mosaici di vivaci colori, delle porte di legno intarsiato da abili artisti. Ovunque gli archi abbelliti dalla tipica decorazione dell'architettura islamica, la muqarnas, che ricorda le stalattiti. Attraversiamo il magnifico Patio dei Mirti dove nelle limpide acque della vasca al centro si riflette con una perfetta simmetria la Torre de Comares. Lo stupore continua nei giardini del Generalife con la sua lunga piscina contornata da aiuole, fontane e giochi d'acqua e dove ancora si possono vedere i resti dell'acquedotto di circa 6 km progettato prendendo spunto da un libro degli antichi romani. Il monumentale complesso, una vera e propria cittadella chiusa da una sola cinta di mura sulla sommità del colle della Sabika, fu iniziato nel XIII secolo per volontà del principe nasrida Muhammad al-Ahmar che trasferì proprio qui la residenza reale precedentemente situata sulla collina opposta, l'Albaicin. I suoi successori parteciparono attivamente a ingrandire e abbellire con nuove sale e nuovi palazzi quello che già si presentava come un ricco palazzo principesco. Alla fine del secolo XIV, con la conquista del territorio da parte dei re cattolici, l'Alhambra perderà la sua importanza, fino ad arrivare a un periodo di vero e proprio abbandono e degrado che culminò all'inizio del XVIII secolo, quando rischiò di essere distrutta durante l'occupazione francese. La rinascita dell'Alhambra si deve in particolare a un libro di un noto scrittore americano Washington Irving. A lui infatti è dedicata una targa nella stanza dell'Imperatore, creata per il soggiorno di Carlo V in occasione del suo viaggio di nozze, dove Irving ebbe il privilegio di vivere per un certo periodo quale ambasciatore degli Stati Uniti. La nostra stupenda guida romana ci ha vivamente consigliato di leggere "I racconti dell'Alhambra" per il fascino e la magia che trasmette e per aiutarci a comprendere meglio e, perché no, a immedesimarci per qualche minuto nella storia e nella vita a palazzo al tempo del sultano. Trovato in uno dei piccoli negozietti nel centro storico di Granada, un utile e curioso souvenir.
Terminiamo la nostra bella vacanza a Malaga, in un'ennesima giornata di sole, passeggiando per i suoi vicoli pittoreschi con i murales e la statua che ricordano i natali del grande pittore Picasso.
Al di là di tutte le preoccupazioni iniziali e, inutile negarlo, soprattutto dell'ultimo giorno quando ognuno di noi si è trovato a dover fronteggiare l'esito di un test come ai tempi degli esami di scuola, l'opinione comune è stata univoca, ovvero un viaggio sicuramente indimenticabile e, proprio per l'incertezza del momento che stiamo vivendo, irrinunciabile. Arrivederci Andalusia!
Liliana Mondini
L'idea di trascorrere un capodanno In Andalusia è stata da noi accolta con vero entusiasmo, vuoi per la compagnia degli amici (il gruppo MTE è ormai ben consolidato), vuoi per la temperatura primaverile che poteva riservare la "Costa del Sol" unitamente all'allegria del popolo spagnolo in questo particolare periodo dell'anno e, non ultimo, vuoi per la bellezza di città come Granada, Siviglia, Cordoba, Malaga e Marbella.
A pochi giorni dalla partenza tuttavia un nuovo dpcm e l'aumento dei contagi... costituirono un buon dissuasore anche per i più ottimisti. Ma... siamo partiti! Perchè viaggiare è vivere nuove emozioni, è incontrare persone nuove, conoscere la loro storia e le loro tradizioni e, perché no, apprendere qualche anedotto che i libri non ti raccontano ma che una guida appassionata certamente sì. Ebbene, siamo stati premiati: ad iniziare dal volo, due ore e mezzo sopra le nuvole e le cime da poco imbiancate ad inseguire un tramonto rosso fuoco all'orizzonte che non raggiungevi mai. E, per finire, l'atterraggio a Malaga arrivando dal mare, con milioni di luci a illuminare la notte, ha fatto dimenticare ogni perplessità.
Abbiamo soggiornato a Torremolinos, una graziosa e tranquilla località balneare, e da qui ogni giorno si partiva alla scoperta di una regione il cui significato è a dir poco curioso: il suo nome pare infatti ricondurre alla parola araba Al-Andalus che, a sua volta, deriverebbe da "Vandalusia" ovvero "terra dei vandali". Così erano infatti indicati i territori della penisola iberica sotto il dominio islamico dal 700 circa fino al 1492. I trasferimenti, a volte non brevi, erano comunque parte del viaggio poiché ci hanno permesso di ammirare il paesaggio tutt'altro che monotono: distese di ulivi che si moltiplicavano a perdita d'occhio qua (stante che il primato della produzione europea di olio appartiene al sud della Spagna) e là piccoli paesini con costruzioni rigorosamente bianche tipiche della regione. Ovunque immense coltivazioni di ogni genere con un ordine quasi maniacale.
Iniziamo il nostro tour visitando un paese quasi unico al mondo, Setenil de las Bodegas, con le case incastonate nella roccia: un meraviglioso esempio di come l'uomo sia stato capace di adattarsi alla morfologia di questo territorio in un canyon scavato nei secoli dalle acque del rio Trejo. Un nucleo storico considerato inespugnabile dai Re Cattolici che dovettero produrre sette assalti prima di conquistarlo: da qui il nome "Septem nihil", ovvero settimo assedio. Ancora oggi si trovano testimonianze musulmane come la fortezza Nazari del XIII sec.
Proseguiamo e raggiungiamo Ronda. Piccola sosta per il pranzo nel parco e, dal belvedere, possiamo già ammirare un immenso panorama sul Parco Naturale della Sierra de Grazalema. La città è infatti costruita su uno strapiombo nelle montagne scavate dal fiume Guadalevin ed è caratterizzata da una gola vertiginosa profonda circa 100 metri che divide la città nuova, risalente al XV secolo, da quella vecchia, in stile moresco. Ad unirle tre giganteschi ponti eretti in epoche diverse: il più spettacolare è il ponte Nuovo con i suoi 70 metri di lunghezza e un'altezza che in alcuni punti raggiunge i 98 metri. Anche Ernest Hemingway rimase affascinato da questo luogo tanto da ambientarvi alcune scene del suo romanzo "Per chi suona la campana".
Il giorno seguente una splendida giornata di sole ci accompagnerà nella nostra visita a Siviglia, la capitale dell'Andalusia, attraversata dal fiume Guadalquivir sul quale sorge maestoso uno dei primi ponti progettati dal noto architetto Calatrava. Ci addentriamo per una piacevole passeggiata nel Parco di Maria Luisa con l'immensa piazza di Spagna e le sue carrozze trainate da bianchi cavalli che ci riportano un po' indietro nel tempo. Tra siepi, roseti, fiori particolari provenienti da ogni parte del mondo, laghetti artificiali, fontane e statue di artisti famosi come Cervantes e Becquer, vorresti fermare l'orologio e, invece, è giunta l'ora di pranzo e oggi ci aspetta una vera paella andalusa! Nel pomeriggio visitiamo la città, lungo vicoli stretti e archi raggiungiamo il centro dove possiamo ammirare, oltre all'Archivio generale delle Indie, tre importanti edifici storici dichiarati patrimonio dell'umanità. La Cattedrale, la più grande del mondo occidentale e vero gioiello dell'arte gotica, dove riposa il nostro Cristoforo Colombo. La Giralda, una torre del XII secolo che per lungo tempo è stata la costruzione più alta del mondo con i suoi 101 metri compreso il Giraldillo, simbolo della città. Nata come minareto é divenuta in seguito un campanile. Ultimo ma non ultimo l'Alcazar di Siviglia, il palazzo reale progettato e costruito dai Mori e ancora parzialmente utilizzato dagli attuali reali di Spagna. E ancora l'antica fabbrica di tabacco divenuta l'università della città. Un ultimo sguardo alla Torre dell'Oro e lasciamo questa magnifica città per rientrare in hotel.
Questa sera ci aspetta lo spettacolo di flamenco, il ballo che ebbe origine proprio in Andalusia da una danza gitana, la "zambra". I gitani, si presume, volessero esprimere attraverso la danza, il canto e la musica la tristezza delle loro vite oppresse. Infatti nel passato erano gli zingari che battevano il ferro per lavorarlo e da qui nacque il ritmo di questa danza mentre il movimento dei piedi si ispirò alle donne che pestavano con i tacchi i chicchi di sale grosso. Curioso vero?
E cosa dire di Cordoba, un'importante città romana del cui periodo possiamo ammirare il lungo ponte sul Guadalquivir, che diverrà in seguito uno dei principali centri islamici nel medioevo. E' famosa soprattutto per la sua immensa moschea, la prima costruita in Europa e successivamente ampliata in diverse epoche, sempre nel rispetto di quanto già esistente, fino alla costruzione di una cattedrale al suo interno, al centro della sala di preghiera, che la consacrerà definitivamente a luogo di culto cattolico il 29 giugno 1236. La sua costruzione risale al 785 per volere dell'emiro Abd al-Rahman, dopo aver fatto demolire la basilica cristiana risalente tra il IV e VI secolo. Inizialmente comprendeva un cortile quadrato circondato da un muro di cinta sul quale si apriva la sala di preghiera di forma rettangolare. Le undici navate originali erano separate da colonne di marmo provenienti dagli edifici romani di Cordoba e dalla preesistente chiesa visigota. L'abilità dei costruttori islamici fu quella di riuscire a inglobarvi diversi stili e culture: i mosaici dai Bizantini, la sala a colonne dagli Egizi, l'arco a ferro di cavallo dai Visigoti, gli archi sovrapposti dall'architettura romana (vedi Acquedotto di Segovia). Il risultato è un'opera di indescribile bellezza. Osservando le mura dall'esterno, non si può lontanamente immaginare l'interno della struttura. Una selva di colonne, inizialmente 800 circa e alla fine più di 1200, che crea allineamenti e fughe a perdita d'occhio, mutevoli ma sempre esatte prospettive geometriche che quando entri quasi ti commuovi per la sensazione di infinito e di immenso oltre che a perderti con lo sguardo ad ammirare i preziosi soffitti, le volte, una ricchezza di opere e il luccichio dei materiali splendidamente conservati fino ai nostri giorni. L'ultimo degli ampliamenti del periodo islamico fu realizzato alla fine del X secolo con otto nuove navate sul lato orientale. Nel XII secolo, con l'arrivo in città dell'esercito cristiano, si iniziò ad apportare le modifiche per la costruzione dell'attuale Cattedrale di Cordoba al centro della Moschea che la rende un monumento unico al mondo.
La mattina dell'ultimo giorno del 2021, ahimè un po' nuvoloso a dispetto del clima soleggiato che ci ha accompagnato fino ad oggi, ci concediamo una piacevole passeggiata a Puerto Banus, uno dei luoghi più esclusivi e alla moda della Costa del Sol a soli 7 km circa da Marbella, dove numerosi personaggi famosi hanno una casa. Fra essi Antonio Banderas, Zinedine Zidane, George Clooney e molti altri. Marbella fu per lungo tempo un possedimento islamico. Oggi è uno dei centri balneari più rinomati della Spagna, il vero centro della Costa del Sol, sinonimo di mare e divertimento. Ci addentriamo fra vicoli e stradine con le tipiche casette bianche e una miriade di negozietti di ogni genere, fino a raggiungere il centro storico da visitare rigorosamente a piedi per cogliere l'essenza della città con la bella Plaza de los Naranjos, un esempio di rinascimento castigliano. Qui si trovano gli edifici più belli e importanti della città unitamente a bar e ristoranti. Deve il suo nome alla grande quantità di alberi di aranci che la rendono così particolare.
Rientriamo in hotel per il pranzo e poi un pomeriggio all'insegna del relax, fra una passeggiata sulla spiaggia di Torremolinos a cercare conchiglie e ad ammirare le costruzioni di sabbia in cui si diletta la gente del luogo, un po' di shopping, qualche chiacchiera, una partita a burraco e si arriva alla "meta" del nostro viaggio: il Capodanno!
E qui dobbiamo ringraziare la nostra organizzatrice Eleonora per averci regalato una serata davvero all'insegna del divertimento in totale sicurezza. Elegantissimi ci siamo ritrovati per l'aperitivo, poco dopo la cena nel ristorante riservato solo al nostro gruppo e, all'avvicinarsi della mezzanotte, tutti in pista per ballare e brindare al nuovo anno... tutti rigorosamente con la mascherina, non di carnevale ahimé, quella famosa ffp2 che a volte ti toglie il respiro. Ma ci siamo divertiti e ricorderemo a lungo questo Capodanno particolarmente azzardato.
Iniziamo così il nuovo anno visitando Frigiliana, un villaggio moresco, uno dei più bei paesi dell'Andalusia. Insieme a Ronda è il centro abitato di origine araba più "puro" nella provincia di Malaga. Leggermente in collina, è uno di quei paesi che rimangono impressi nella memoria per le casette bianche che contrastano con il blu del cielo andaluso e per le terrazze panoramiche con vista mare, le stradine fiorite, le scalinate strette, i portoncini delle abitazioni rigorosamente colorati di verde o di blu con colori vivaci che ricordano quelli del mare. E il mare dista da qui solo 6 km. In pochi minuti arriviamo a Nerja, nota località balneare famosa per il suo Balcone d'Europa a picco sul mare dal quale ammirare panorami mozzafiato e, al finire del giorno, un meraviglioso tramonto... ovviamente sul mare!
In questo viaggio non poteva certo mancare la visita a Granada, non a caso definita la "perla" dell'Andalusia, circondata dai monti della Sierra Nevada, con un clima leggermente più frizzante rispetto a quello al quale eravamo abituati in questi giorni. Il sole tuttavia ci segue ed eccoci arrivati alle gigantesche mura dell'Alhambra, una delle meraviglie del mondo di una bellezza abbastanza difficile da descrivere. Il suo interno si potrebbe definire semplicemente "fiabesco". Un susseguirsi di sale e corridoi dove l'occhio si perde a cercare di memorizzare tutta la magnificenza delle colonnine lavorate a torciglione, dei capitelli che sembrano veri e propri pizzi scolpiti, delle cupole a forma di stella a otto punte impreziosite dai lapislazzuli che brillano sul bianco della pietra, delle pareti ricoperte da mosaici di vivaci colori, delle porte di legno intarsiato da abili artisti. Ovunque gli archi abbelliti dalla tipica decorazione dell'architettura islamica, la muqarnas, che ricorda le stalattiti. Attraversiamo il magnifico Patio dei Mirti dove nelle limpide acque della vasca al centro si riflette con una perfetta simmetria la Torre de Comares. Lo stupore continua nei giardini del Generalife con la sua lunga piscina contornata da aiuole, fontane e giochi d'acqua e dove ancora si possono vedere i resti dell'acquedotto di circa 6 km progettato prendendo spunto da un libro degli antichi romani. Il monumentale complesso, una vera e propria cittadella chiusa da una sola cinta di mura sulla sommità del colle della Sabika, fu iniziato nel XIII secolo per volontà del principe nasrida Muhammad al-Ahmar che trasferì proprio qui la residenza reale precedentemente situata sulla collina opposta, l'Albaicin. I suoi successori parteciparono attivamente a ingrandire e abbellire con nuove sale e nuovi palazzi quello che già si presentava come un ricco palazzo principesco. Alla fine del secolo XIV, con la conquista del territorio da parte dei re cattolici, l'Alhambra perderà la sua importanza, fino ad arrivare a un periodo di vero e proprio abbandono e degrado che culminò all'inizio del XVIII secolo, quando rischiò di essere distrutta durante l'occupazione francese. La rinascita dell'Alhambra si deve in particolare a un libro di un noto scrittore americano Washington Irving. A lui infatti è dedicata una targa nella stanza dell'Imperatore, creata per il soggiorno di Carlo V in occasione del suo viaggio di nozze, dove Irving ebbe il privilegio di vivere per un certo periodo quale ambasciatore degli Stati Uniti. La nostra stupenda guida romana ci ha vivamente consigliato di leggere "I racconti dell'Alhambra" per il fascino e la magia che trasmette e per aiutarci a comprendere meglio e, perché no, a immedesimarci per qualche minuto nella storia e nella vita a palazzo al tempo del sultano. Trovato in uno dei piccoli negozietti nel centro storico di Granada, un utile e curioso souvenir.
Terminiamo la nostra bella vacanza a Malaga, in un'ennesima giornata di sole, passeggiando per i suoi vicoli pittoreschi con i murales e la statua che ricordano i natali del grande pittore Picasso.
Al di là di tutte le preoccupazioni iniziali e, inutile negarlo, soprattutto dell'ultimo giorno quando ognuno di noi si è trovato a dover fronteggiare l'esito di un test come ai tempi degli esami di scuola, l'opinione comune è stata univoca, ovvero un viaggio sicuramente indimenticabile e, proprio per l'incertezza del momento che stiamo vivendo, irrinunciabile. Arrivederci Andalusia!
Liliana Mondini