Laboratori della Scala (2017)
Locomotive ?
L'abile autista Peppino permette al gruppo di presentarsi puntuale alle 14h nella ex acciaieria Ansaldo, dove “si costruivano le locomotive”. Veniamo scomposti in due gruppi da 25 persone circa. Saliamo le scale, e ci troviamo all'interno della acciaieria già ad una certa altezza; sotto di noi vi è il laboratorio dei fondali. Sul pavimento si trova un grande rettangolo dove, disegnato, si vede un muro di mattoni a vista.
Le sfumature dicono che quel muro è antico. Una macchina da cucire montata su un carrello, viene utilizzata per cucire i teli, correndo (spiega la guida) cuce i lembi. Sopra al fondale, delle persone ragionano e agiscono. Una, sempre in piedi, traccia con una stecca lunga che nell'estremità ha un pennarello, delle righe. La stecca di riferimento è composta da un telaio triangolare del quale lei ha l'asta verticale in mano.
La quadrettatura, è il riferimento sul quale tracciano i punti di contatto corrispondenti al disegno di base, che ha la stessa quadrettatura, in dimensioni inferiori. Mentre camminiamo, vediamo diversi modellini di scenari di opere in dimensioni lillipuziane, che (dice la guida), sono stati la base di partenza per i vari scenari.
Passando ad altro reparto, vedo che la suddivisione è stata ottenuta costruendo dei frontoni in materiale leggero. Qui vediamo delle opere di scultura, fatte su base di polistirolo e, molte sono in lavorazione.
Nel tempo della visita un artista che aveva in mano un testa di cavallo in polistirolo bianca, diede colore ed espressione e, nelle sue mani, aveva
solo un pennellino. Abbiamo visto: abiti, costumi di scena, cavalletti con costumi in quantità impressionanti.
Passiamo all'ultimo reparto “Strutture Portanti”.
Un carroponte con un gancio da 6.5 t. ha agganciata una struttura portante in profilati d'acciaio, con scalette, pianerottoli, colonnine di sostegno che la mia fantasia ha corredato di coriste e coristi barbuti in costumi antichi e . . . .Già è trascorsa più di una ora e la visita volge al termine.
Siamo nel cortile ed un TIR ormai carico sta per andare alla Scala.
Svelto, allungo il passo e, come facevo un tempo, l'ho misurato:
14 metri di pianale più cabina. Eh si, la cultura genera lavoro. E qui vi lavorano 125 persone.
Armando
L'abile autista Peppino permette al gruppo di presentarsi puntuale alle 14h nella ex acciaieria Ansaldo, dove “si costruivano le locomotive”. Veniamo scomposti in due gruppi da 25 persone circa. Saliamo le scale, e ci troviamo all'interno della acciaieria già ad una certa altezza; sotto di noi vi è il laboratorio dei fondali. Sul pavimento si trova un grande rettangolo dove, disegnato, si vede un muro di mattoni a vista.
Le sfumature dicono che quel muro è antico. Una macchina da cucire montata su un carrello, viene utilizzata per cucire i teli, correndo (spiega la guida) cuce i lembi. Sopra al fondale, delle persone ragionano e agiscono. Una, sempre in piedi, traccia con una stecca lunga che nell'estremità ha un pennarello, delle righe. La stecca di riferimento è composta da un telaio triangolare del quale lei ha l'asta verticale in mano.
La quadrettatura, è il riferimento sul quale tracciano i punti di contatto corrispondenti al disegno di base, che ha la stessa quadrettatura, in dimensioni inferiori. Mentre camminiamo, vediamo diversi modellini di scenari di opere in dimensioni lillipuziane, che (dice la guida), sono stati la base di partenza per i vari scenari.
Passando ad altro reparto, vedo che la suddivisione è stata ottenuta costruendo dei frontoni in materiale leggero. Qui vediamo delle opere di scultura, fatte su base di polistirolo e, molte sono in lavorazione.
Nel tempo della visita un artista che aveva in mano un testa di cavallo in polistirolo bianca, diede colore ed espressione e, nelle sue mani, aveva
solo un pennellino. Abbiamo visto: abiti, costumi di scena, cavalletti con costumi in quantità impressionanti.
Passiamo all'ultimo reparto “Strutture Portanti”.
Un carroponte con un gancio da 6.5 t. ha agganciata una struttura portante in profilati d'acciaio, con scalette, pianerottoli, colonnine di sostegno che la mia fantasia ha corredato di coriste e coristi barbuti in costumi antichi e . . . .Già è trascorsa più di una ora e la visita volge al termine.
Siamo nel cortile ed un TIR ormai carico sta per andare alla Scala.
Svelto, allungo il passo e, come facevo un tempo, l'ho misurato:
14 metri di pianale più cabina. Eh si, la cultura genera lavoro. E qui vi lavorano 125 persone.
Armando