AOSTA
3 dicembre 2015
Resoconto
Aosta, il fascino e la storia di una città fondata dai Romani nel 25 a.C., “Augusta Pretoria”, colonia voluta dall’Imperatore Augusto quale avamposto e anello di collegamento tra Oriente e Occidente, presidio e difesa dell’Impero, via di comunicazione verso i paesi d’oltralpe. All’andata la nebbia a banchi ci ha accompagnati per quasi tutto il tragitto, ma a pochi km. dalla città il sole fa capolino, ed Aosta ci accoglie con una luminosa mattinata.
Prima tappa, il famoso Mercatino di Natale. Il “MarchèVert Noel”, allestito nell’area archeologica con il Teatro Romano che gli fa da cornice, e le cime delle montagne illuminate dal sole come sfondo, è uno spettacolo inaspettato, una delizia per gli occhi. Poi l’incontro con la nostra guida si rivela alquanto singolare. Una peperina valdostana molto ben preparata. Subito alla Cattedrale dedicata a San Giovanni e alla Madonna Assunta, costruita dal Vescovo Anselmo intorno all’anno 1000 sul foro Romano. A fianco del Sagrato, scendendo in profondità, il Criptoportico; una lunga doppia galleria con volte a botte, un porticato coperto enorme che probabilmente serviva a proteggere le attività quotidiane dalle intemperie. Chiacchierando allegramente arriviamo in P.zza E. Chanoux leader e martire della Resistenza, dove troviamo l’Hotel de Ville, un bel palazzo neoclassico, sede del Municipio, dove approfittiamo per scattare la foto ricordo. Proseguendo ci addentriamo tra le rovine dell’Anfiteatro Romano; i resti del Teatro Romano Coperto, una facciata monumentale alta 22 m. che si suppone potesse ospitare più di 3000 persone, ed infine la Porta Pretoria, ingresso est alla città in linea perfetta con l’Arco di Augusto sul Decumano. Usciamo dall’area romana per immergerci nel Medioevo, che ci parla di Anselmo d’Aosta filosofo e Vescovo della città. In questo periodo egli fa costruire la Collegiata di Sant’Orso, una chiesa dedicata al più noto santo valdostano, ed il magnifico chiostro istoriato romanico (1133), con colonne e capitelli scolpiti, che raccontano la vita di Sant’Orso ed illustrano scene della Bibbia. Alla fine del 1400 Giorgio di Challant, priore e braccio destro dei Savoia, restaura completamente l’interno della chiesa, la Torre di Sant’Orso e costruisce il Palazzo del Priorato, capolavoro del grande momento artistico. Sulla facciata, a riprova del suo potere, fa incidere tre stemmi: stemma del Papa, quello dei Savoia e quello della famiglia Challant. Molto soddisfatti delle ampie e numerose spiegazioni della nostra guida, ci riuniamo sulla piazza della chiesa per ammirare l’enorme Tiglio, vecchio di 500 anni, che bonariamente ci sovrasta. Percorrendo l’attuale via centrale, ricca di negozietti tipici e che corrisponde all’antico Decumano, ci troviamo di fronte all’Arco di Augusto, l’imponente monumento costruito dai Romani nel 25 a.c. per commemorare un’importante vittoria ed onorare l’Imperatore.
Susanna
Prima tappa, il famoso Mercatino di Natale. Il “MarchèVert Noel”, allestito nell’area archeologica con il Teatro Romano che gli fa da cornice, e le cime delle montagne illuminate dal sole come sfondo, è uno spettacolo inaspettato, una delizia per gli occhi. Poi l’incontro con la nostra guida si rivela alquanto singolare. Una peperina valdostana molto ben preparata. Subito alla Cattedrale dedicata a San Giovanni e alla Madonna Assunta, costruita dal Vescovo Anselmo intorno all’anno 1000 sul foro Romano. A fianco del Sagrato, scendendo in profondità, il Criptoportico; una lunga doppia galleria con volte a botte, un porticato coperto enorme che probabilmente serviva a proteggere le attività quotidiane dalle intemperie. Chiacchierando allegramente arriviamo in P.zza E. Chanoux leader e martire della Resistenza, dove troviamo l’Hotel de Ville, un bel palazzo neoclassico, sede del Municipio, dove approfittiamo per scattare la foto ricordo. Proseguendo ci addentriamo tra le rovine dell’Anfiteatro Romano; i resti del Teatro Romano Coperto, una facciata monumentale alta 22 m. che si suppone potesse ospitare più di 3000 persone, ed infine la Porta Pretoria, ingresso est alla città in linea perfetta con l’Arco di Augusto sul Decumano. Usciamo dall’area romana per immergerci nel Medioevo, che ci parla di Anselmo d’Aosta filosofo e Vescovo della città. In questo periodo egli fa costruire la Collegiata di Sant’Orso, una chiesa dedicata al più noto santo valdostano, ed il magnifico chiostro istoriato romanico (1133), con colonne e capitelli scolpiti, che raccontano la vita di Sant’Orso ed illustrano scene della Bibbia. Alla fine del 1400 Giorgio di Challant, priore e braccio destro dei Savoia, restaura completamente l’interno della chiesa, la Torre di Sant’Orso e costruisce il Palazzo del Priorato, capolavoro del grande momento artistico. Sulla facciata, a riprova del suo potere, fa incidere tre stemmi: stemma del Papa, quello dei Savoia e quello della famiglia Challant. Molto soddisfatti delle ampie e numerose spiegazioni della nostra guida, ci riuniamo sulla piazza della chiesa per ammirare l’enorme Tiglio, vecchio di 500 anni, che bonariamente ci sovrasta. Percorrendo l’attuale via centrale, ricca di negozietti tipici e che corrisponde all’antico Decumano, ci troviamo di fronte all’Arco di Augusto, l’imponente monumento costruito dai Romani nel 25 a.c. per commemorare un’importante vittoria ed onorare l’Imperatore.
Susanna