Appunti di viaggio a Civate (2016)Ovvero: una giornata di spiritualità (e altro) con p.Angelo a Civate. La nostra giornata è iniziata in pullman, ringraziando il Signore per la bella giornata luminosa e fresca. A Civate Padre Angelo ci attendeva con il Professor Castagna e, subito, ci hanno portati nella piazza, a filo del muro, e non per casualità: nella parte alta della montagna si trova il monastero di S. Pietro al Monte che, con i suoi monaci, hanno bonificato la vallata acquitrinosa e nebbiosa. La storia inizia sei millenni avanti Cristo ed in questo tempo troviamo civiltà che vengono dal Nord Europa. Gli unici percorsi sicuri sono le strade che devono essere ben costruite ed infatti si trovano a mezza montagna. Intanto , ricordiamolo per noi, che i Monaci sono dei religiosi ed ottimi artigiani, ma non Presbiteri e l'Abate risente nella sua nomina della situazione politica anche locale. La chiesa che ci ha ospitati per la Eucarestia aveva le pareti dipinte con la storia di ReDavide. Il lampadario composto da una stella di Davide fissata al soffitto; dalle punte della stella scendevano delle luci: mi sembrava fossimo stati invitati in casa di Ebrei: “Per pregare non ci sonodistinzioni''. Il pranzo nella “ Casa sul pozzo” è attualmente un posto dove 120 ragazzi di tutto il mondo sono lì per studiare e prepararsi alla vita. La metodologia d'insegnamento è quasi personale, il corpo insegnante si ritrova ogni giorno per verificare l'andamento . Domandiamo a Padre Angelo: quali sono le basi di partenza per questa opera? Alcuni che hanno 18 anni, sanno il Corano a memoria e nulla più. Per gli altri, bisogna scoprire cammin facendo quello che sanno. Allora ho pensato: se vuoi bene al prossimo, prima lo accogli, poi lo nutri, infine vedi cosa è necessario. Nell'Eucarestia del mattino PadreRoberto aveva letto nel vangelo di Matteo: “Non chiunque mi dice: Signore, Signore', entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. “In questa casa vi ho trovato il Vangelo''. Padre Angelo aveva ancora da offrirci il Battistero di S. Giovanni di Oggiono. Parliamo di un battistero che originalmente si può far risalire al V°-VI° secolo , distrutto si ipotizza per un crollo ,nel XI° sec.; viene ricostruito ed infine viene restaurato dal 1932-1940. La forma esterna è ottagonale mentre all'interno è circolare. L'ottagono evoca il piccolo resto dell'umanità che si salvò dalle acque del diluvio. A pochi passi vi è la chiesa di SantaEufemia e vi segnalo soltanto: un polittico di Marco d' Oggiono, con 10 tavole dipinte in olio nel ‘ 500; una Madonna tra Sant' Eufemia e Santa Caterina d'Alessandria. Alla fine, una chiamata telefonica dell'autista ha messo fine alla nostra giornata: anche lui deve rispettare il suo orario!
Anna & Armando Ritorna |
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