Certosa di Garegnano
8 marzo 2022
Foto
Resoconto
Non è una chiesa normale
Visita alla Certosa di Garegnano
Visita alla Certosa di Garegnano
L’8 marzo, con il movimento della terza età, abbiamo visitato la Certosa di Garegnano incontrando anzitutto la guida, che dopo il suo pensionamento, si è appassionata alla storia della Certosa ed è risultata preparata e piacevole.
La sua premessa è stata: “non è una chiesa normale”.
E’ stata fondata dai certosini che erano tutti sacerdoti e amanuensi dediti al silenzio e alla preghiera.
Frequentavano la certosa anche i “conversi” che potevano entrare e uscire dalla certosa per lavorare la terra e vendere i prodotti nei mercati.
I certosini avevano un solo abito, 7 kg di peso, e 7 erano anche gli anni di noviziato prima di essere accolti nell’ordine.
Si cibavano solo di cibi bianchi (latte, formaggi, etc…).
Ricopiando preziosi libri di diverse scienze, i certosini si appassionavano di medicina, astrologia, architettura e adoperarono le loro conoscenze per realizzare la loro Chiesa in cui “ogni cosa ha il suo posto”.
I fondatori dell’ordine sono stati San Bruno, professore universitario con il dono della bilocazione e Sant’Ugo.
Attualmente il monastero non c’è più e le singole casette dei monaci sono finite in rovina prima che venisse costruita l’attigua autostrada.
Nel 1349 Giovanni Visconti, Signore e Vescovo di Milano (da notare che al tempo Milano era il granaio d’Italia), chiamò i certosini per predicare a Milano.
Per erigere la certosa venne scelto un luogo che risultasse più elevato rispetto a Milano, chiamato addirittura monte di Garegnano.
Giovanni Visconti acquistò le terre necessarie dai contadini vicini ma ci tenne a far sapere che non aveva usato soldi dell’erario ma solo denari personali.
Per la posizione più elevata del terreno e considerando che la falda acquifera era bassa, si realizzò nelle vicinanze il cimitero di Musocco.
La chiesa è orientata da est a ovest con 15° verso nord.
Tutto questo per ottenere un rimando al Vangelo.
Giovanni Battista e Gesù erano cugini e nacquero con sei mesi di differenza: Giovanni nel solstizio d’estate e Gesù in quello d’inverno.
Giovanni lascerà il posto a Gesù per il battesimo e la predicazione.
Durante il solstizio d’estate la basilica fa ombra a sé stessa: ombra che scompare a partire dal 25 dicembre quando il sole comincia a risalire.
Con questa posizione si vuole indicare che la preghiera è continua.
Numerologia: gli ebrei hanno come riferimento il n. 4, noi abbiamo il 7 (perdona 70 volte 7); il 12 (le tribù d’Israele) indica l’universalità e di solito sono 12 le stelle intorno al capo della Madonna; 13 “con me sempre”.
Francesco Petrarca ha vissuto 7/8 anni nella certosa poiché aveva un fratello certosino ma, da converso, era libero di muoversi a suo piacimento.
La prima corte che si trova è quella delle “elemosine” dove si distribuivano cibi e indumenti ai bisognosi.
Il cortile d’onore, chiuso al pubblico, veniva usato solo per le manifestazioni importanti.
I due cortili sono realizzati in ciottoli bianchi e neri a formare dei disegni.
Nel 1500 la chiesa venne in parte distrutta dai briganti.
E’ dedicata a Dio e alla Madonna assunta in cielo; peccato che, guardando il bassorilievo rosso, molti di noi vi avessero visto l’assunta mentre è la Maddalena portata in cielo dagli angeli.
Maddalena è la prima donna a vedere Gesù risorto.
Il connubio Giovanni Battista e Maddalena sta a significare che serve sia la visione femminile che quella maschile.
La chiesa è a pianta a croce e l’altare si trova ai piedi della croce con il sangue di Cristo che esce dai piedi e non dal costato.
Nella semi cupola è dipinto il Cristo che si piega su sé stesso.
Unica è la navata di 40 metri, dipinta da Daniele Crespi, con cappelle laterali per i monaci.
Nel 2000 gli affreschi sono stati semplicemente ripuliti dal fumo delle candele riportando i colori all’antico splendore.
Da ricordare che i materiali impiegati per la Certosa dovevano essere i migliori “senza sparagno” e che le colonne erano rivestite di oro zecchino che Napoleone si procurò di rimuovere.
Particolare è l’effetto ottico del pavimento.
A dividere la navata in due parti c’erano delle grate che dividevano il pubblico dai monaci.
La sala capitolare, dove i monaci si radunavano per le decisioni, ci sono scranni in legno intarsiato e il pavimento è originale.
Sulla parete è raffigurato l’eccidio di Londra perpetrato da Enrico VIII nel 1600 massacrando tutti i certosini con l’unico sopravvissuto che andò a costituirsi.
Nelle due pareti laterali dell’altare, da un lato c’è la natività e, di fronte, la visitazione dei magi il cui numero (3) è solo simbolico.
L’oro indica la regalità, l’incenso il super io e la mirra l’olio per i morti.
Entrambi gli affreschi furono realizzati da Simone Peterzano.
Sul fronte della facciata è riportata la data 1608 e ci sono le statue dei fondatori San Bruno e Sant’Ugo; la sacra famiglia che riposa durante la fuga in Egitto; Sant’Ambrogio e San Carlo e, più in alto, in pietra rossa la Maddalena mentre sulla sommità è la Madonna affiancata da due angeli.
Ci sono stati raccontati un po' di aneddoti interessanti.
Insomma una visita piacevole in una fredda giornata di marzo.
Gemma Fiabane
La sua premessa è stata: “non è una chiesa normale”.
E’ stata fondata dai certosini che erano tutti sacerdoti e amanuensi dediti al silenzio e alla preghiera.
Frequentavano la certosa anche i “conversi” che potevano entrare e uscire dalla certosa per lavorare la terra e vendere i prodotti nei mercati.
I certosini avevano un solo abito, 7 kg di peso, e 7 erano anche gli anni di noviziato prima di essere accolti nell’ordine.
Si cibavano solo di cibi bianchi (latte, formaggi, etc…).
Ricopiando preziosi libri di diverse scienze, i certosini si appassionavano di medicina, astrologia, architettura e adoperarono le loro conoscenze per realizzare la loro Chiesa in cui “ogni cosa ha il suo posto”.
I fondatori dell’ordine sono stati San Bruno, professore universitario con il dono della bilocazione e Sant’Ugo.
Attualmente il monastero non c’è più e le singole casette dei monaci sono finite in rovina prima che venisse costruita l’attigua autostrada.
Nel 1349 Giovanni Visconti, Signore e Vescovo di Milano (da notare che al tempo Milano era il granaio d’Italia), chiamò i certosini per predicare a Milano.
Per erigere la certosa venne scelto un luogo che risultasse più elevato rispetto a Milano, chiamato addirittura monte di Garegnano.
Giovanni Visconti acquistò le terre necessarie dai contadini vicini ma ci tenne a far sapere che non aveva usato soldi dell’erario ma solo denari personali.
Per la posizione più elevata del terreno e considerando che la falda acquifera era bassa, si realizzò nelle vicinanze il cimitero di Musocco.
La chiesa è orientata da est a ovest con 15° verso nord.
Tutto questo per ottenere un rimando al Vangelo.
Giovanni Battista e Gesù erano cugini e nacquero con sei mesi di differenza: Giovanni nel solstizio d’estate e Gesù in quello d’inverno.
Giovanni lascerà il posto a Gesù per il battesimo e la predicazione.
Durante il solstizio d’estate la basilica fa ombra a sé stessa: ombra che scompare a partire dal 25 dicembre quando il sole comincia a risalire.
Con questa posizione si vuole indicare che la preghiera è continua.
Numerologia: gli ebrei hanno come riferimento il n. 4, noi abbiamo il 7 (perdona 70 volte 7); il 12 (le tribù d’Israele) indica l’universalità e di solito sono 12 le stelle intorno al capo della Madonna; 13 “con me sempre”.
Francesco Petrarca ha vissuto 7/8 anni nella certosa poiché aveva un fratello certosino ma, da converso, era libero di muoversi a suo piacimento.
La prima corte che si trova è quella delle “elemosine” dove si distribuivano cibi e indumenti ai bisognosi.
Il cortile d’onore, chiuso al pubblico, veniva usato solo per le manifestazioni importanti.
I due cortili sono realizzati in ciottoli bianchi e neri a formare dei disegni.
Nel 1500 la chiesa venne in parte distrutta dai briganti.
E’ dedicata a Dio e alla Madonna assunta in cielo; peccato che, guardando il bassorilievo rosso, molti di noi vi avessero visto l’assunta mentre è la Maddalena portata in cielo dagli angeli.
Maddalena è la prima donna a vedere Gesù risorto.
Il connubio Giovanni Battista e Maddalena sta a significare che serve sia la visione femminile che quella maschile.
La chiesa è a pianta a croce e l’altare si trova ai piedi della croce con il sangue di Cristo che esce dai piedi e non dal costato.
Nella semi cupola è dipinto il Cristo che si piega su sé stesso.
Unica è la navata di 40 metri, dipinta da Daniele Crespi, con cappelle laterali per i monaci.
Nel 2000 gli affreschi sono stati semplicemente ripuliti dal fumo delle candele riportando i colori all’antico splendore.
Da ricordare che i materiali impiegati per la Certosa dovevano essere i migliori “senza sparagno” e che le colonne erano rivestite di oro zecchino che Napoleone si procurò di rimuovere.
Particolare è l’effetto ottico del pavimento.
A dividere la navata in due parti c’erano delle grate che dividevano il pubblico dai monaci.
La sala capitolare, dove i monaci si radunavano per le decisioni, ci sono scranni in legno intarsiato e il pavimento è originale.
Sulla parete è raffigurato l’eccidio di Londra perpetrato da Enrico VIII nel 1600 massacrando tutti i certosini con l’unico sopravvissuto che andò a costituirsi.
Nelle due pareti laterali dell’altare, da un lato c’è la natività e, di fronte, la visitazione dei magi il cui numero (3) è solo simbolico.
L’oro indica la regalità, l’incenso il super io e la mirra l’olio per i morti.
Entrambi gli affreschi furono realizzati da Simone Peterzano.
Sul fronte della facciata è riportata la data 1608 e ci sono le statue dei fondatori San Bruno e Sant’Ugo; la sacra famiglia che riposa durante la fuga in Egitto; Sant’Ambrogio e San Carlo e, più in alto, in pietra rossa la Maddalena mentre sulla sommità è la Madonna affiancata da due angeli.
Ci sono stati raccontati un po' di aneddoti interessanti.
Insomma una visita piacevole in una fredda giornata di marzo.
Gemma Fiabane