Museo Egizio - Torino
19 gennaio 2019
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Resoconto
Torino: Museo Egizio (e non solo)
Il 19 gennaio un bel gruppetto di soci si è recato a Torino, la “bela Turin”, per visitare il Museo Egizio. Dopo un viaggetto veloce siamo andati dritti al museo, dove siamo stati divisi in due gruppi e presi in consegna dalle due guide che, competenti e disponibili come erano, ci hanno introdotto ai misteri dell'Antico Egitto.
In seguito al rinnovamento del 2015 l'allestimento del museo è veramente scenografico: ambienti scuri e bassi, che vogliono rappresentare i corridoi di accesso alle tombe dei defunti, sfociano in ariosi saloni, sapientemente illuminati, dove sono disposte con agio statue e reperti vari, costruiti da 3000 a 5000 anni fa e tuttavia ottimamente conservati.
Tra i numerosi reperti esposti - mummie di varie epoche, dipinti e statue. Di grandissimo valore è la tomba di Kha, alto funzionario di corte, trovata e aperta per la prima volta all'inizio del '900, con tutte, ma proprio tutte, le suppellettili, i cibi, i gioielli, gli abiti che accompagnavano il cammino di un defunto nell’Aldilà.
E' doveroso sottolineare che tutto quanto è in possesso del museo è stato acquistato dai Savoia, o ceduto ad essi, in seguito ad accordi scritti tra le due parti, come riconoscimento del ritrovamento di intere aree sepolte, che, grazie all'opera di archeologi sabaudi, sono state portate alla luce. Si tratta di un caso più unico che raro, se pensiamo alle spogliazioni sistematiche effettuate in tutto il mondo da eserciti conquistatori o da archeologi senza scrupoli !
Inoltre, un vanto del museo è che tutto quanto esposto è assolutamente originale. E davvero c'è da meravigliarsi di come non solo le imponenti statue di basalto, ma anche oggetti in argilla o giunco siano giunti a noi perfettamente conservati anche nei loro colori.
Ma non di solo spirito vive l'uomo e quindi, usciti dal museo, ci siamo accomodati alla trattoria Da Betty, dove abbiamo gustato piatti della cucina piemontese, tra cui agnolotti al sugo di carne e bonnet, fatti in casa. Ambiente familiare, ma molto curato. Tutti soddisfatti.
Poi, nel pomeriggio il gruppo si è diviso: chi ha passeggiato sotto i portici e per piazza Castello e chi ha pensato di ripararsi dal freddo di gennaio visitando uno o più degli storici caffè torinesi. I caffè torinesi effettivamente meritano: arredi in legno e marmo, ottoni lucidi, camerieri impeccabili, direi "sabaudi", e cioccolata davvero sublime.
Poi il rientro. In conclusione, è stata una gita bella e ben organizzata.
Alba Versini
Il 19 gennaio un bel gruppetto di soci si è recato a Torino, la “bela Turin”, per visitare il Museo Egizio. Dopo un viaggetto veloce siamo andati dritti al museo, dove siamo stati divisi in due gruppi e presi in consegna dalle due guide che, competenti e disponibili come erano, ci hanno introdotto ai misteri dell'Antico Egitto.
In seguito al rinnovamento del 2015 l'allestimento del museo è veramente scenografico: ambienti scuri e bassi, che vogliono rappresentare i corridoi di accesso alle tombe dei defunti, sfociano in ariosi saloni, sapientemente illuminati, dove sono disposte con agio statue e reperti vari, costruiti da 3000 a 5000 anni fa e tuttavia ottimamente conservati.
Tra i numerosi reperti esposti - mummie di varie epoche, dipinti e statue. Di grandissimo valore è la tomba di Kha, alto funzionario di corte, trovata e aperta per la prima volta all'inizio del '900, con tutte, ma proprio tutte, le suppellettili, i cibi, i gioielli, gli abiti che accompagnavano il cammino di un defunto nell’Aldilà.
E' doveroso sottolineare che tutto quanto è in possesso del museo è stato acquistato dai Savoia, o ceduto ad essi, in seguito ad accordi scritti tra le due parti, come riconoscimento del ritrovamento di intere aree sepolte, che, grazie all'opera di archeologi sabaudi, sono state portate alla luce. Si tratta di un caso più unico che raro, se pensiamo alle spogliazioni sistematiche effettuate in tutto il mondo da eserciti conquistatori o da archeologi senza scrupoli !
Inoltre, un vanto del museo è che tutto quanto esposto è assolutamente originale. E davvero c'è da meravigliarsi di come non solo le imponenti statue di basalto, ma anche oggetti in argilla o giunco siano giunti a noi perfettamente conservati anche nei loro colori.
Ma non di solo spirito vive l'uomo e quindi, usciti dal museo, ci siamo accomodati alla trattoria Da Betty, dove abbiamo gustato piatti della cucina piemontese, tra cui agnolotti al sugo di carne e bonnet, fatti in casa. Ambiente familiare, ma molto curato. Tutti soddisfatti.
Poi, nel pomeriggio il gruppo si è diviso: chi ha passeggiato sotto i portici e per piazza Castello e chi ha pensato di ripararsi dal freddo di gennaio visitando uno o più degli storici caffè torinesi. I caffè torinesi effettivamente meritano: arredi in legno e marmo, ottoni lucidi, camerieri impeccabili, direi "sabaudi", e cioccolata davvero sublime.
Poi il rientro. In conclusione, è stata una gita bella e ben organizzata.
Alba Versini