Lago d'Orta (2017)

SACRO MONTE DI ORTA
Malgrado il tempo grigio e piovoso abbiamo trascorso una piacevolissima giornata in luoghi vicini a noi e interessanti da visitare.
I Sacri Monti sono località tipiche del nord della Lombardia e del Piemonte, nate intorno al 16^ secolo per fronteggiare la perdita di fedeli Cattolici a favore di Luterani e Protestanti che scendevano in Italia dalla Germania e dalla Svizzera. Dovevano essere una specie di “barriera spirituale” a difesa della Fede Cattolica. Il Sacro Monte di Orta (m.400) è composto da 20 cappelle ed è tutelato dal Parco Riserva del Sacro Monte; le cappelle sono tutte diverse architettonicamente, ma all’interno di tutte si trovano statue in terracotta a grandezza naturale, vestite secondo la moda del tempo; in alcune cappelle si possono ammirare numerosissime statue e le pareti delle cappelle sono tutte affrescate. Il fil rouge che le lega è la figura di Francesco d’Assisi, che viene rappresentato in vari momenti della sua vita nel tentativo di paragonare Francesco a Cristo. Ci siamo mossi da una cappella all’altra seguendo una mano, dipinta vicino all’ingresso di ogni cappella, che ci indicava il percorso da fare. Dopo il pranzo a Pettenasco, ci siamo imbarcati per raggiungere l’isola di San Giulio. Giulio ed il fratello Giuliano hanno evangelizzato la zona nel 4^ secolo, compiendo numerosi miracoli. Il loro obiettivo era di fondare 100 chiese, Giuliano costruisce la 99esima a Gozzano, mentre Giulio vuole andare sull’isola in mezzo al Lago Orta. Era un luogo infestato da draghi e serpenti e nessun barcaiolo lo vuole
accompagnare là. Allora Giulio compie l’ennesimo miracolo: stende sull’acqua il suo mantello ed in questo modo raggiunge l’isola mentre draghi e serpenti, simboli del paganesimo, la abbandonano. Qui costruisce la sua ultima chiesa e si ferma. Oggi l’isola di San Giulio è un’oasi di tranquillità, occupata quasi interamente da un Convento di clausura. Nella chiesa, ristrutturata nei secoli, rimangono resti della prima costruzione custoditi nella cripta. La passeggiata che segue il perimetro dell’isola è costellata da aforismi sul silenzio ed è stato divertente farne un tratto guidate da una papera che ci faceva strada.
Dopo una breve sosta al paese di Orta, molto carino, l’appuntamento era di fronte a Villa Crespi. Due parole per descrivere questa bella, ma insolita per quei luoghi, villa. L’imprenditore Crespi la fece costruire nel 1879 per sua moglie Pia e ciò che colpisce è lo stile arabeggiante che la contraddistingue; un’alta torre centrale simile ad un minareto e i muri esterni decorati in più colori con numerose colonnine la rendono davvero unica. Ora è un prestigioso hotel-ristorante dove il cuoco Cannavacciuolo prepara i suoi prelibati menù. Quelli li proveremo un’altra volta!
Paola
Malgrado il tempo grigio e piovoso abbiamo trascorso una piacevolissima giornata in luoghi vicini a noi e interessanti da visitare.
I Sacri Monti sono località tipiche del nord della Lombardia e del Piemonte, nate intorno al 16^ secolo per fronteggiare la perdita di fedeli Cattolici a favore di Luterani e Protestanti che scendevano in Italia dalla Germania e dalla Svizzera. Dovevano essere una specie di “barriera spirituale” a difesa della Fede Cattolica. Il Sacro Monte di Orta (m.400) è composto da 20 cappelle ed è tutelato dal Parco Riserva del Sacro Monte; le cappelle sono tutte diverse architettonicamente, ma all’interno di tutte si trovano statue in terracotta a grandezza naturale, vestite secondo la moda del tempo; in alcune cappelle si possono ammirare numerosissime statue e le pareti delle cappelle sono tutte affrescate. Il fil rouge che le lega è la figura di Francesco d’Assisi, che viene rappresentato in vari momenti della sua vita nel tentativo di paragonare Francesco a Cristo. Ci siamo mossi da una cappella all’altra seguendo una mano, dipinta vicino all’ingresso di ogni cappella, che ci indicava il percorso da fare. Dopo il pranzo a Pettenasco, ci siamo imbarcati per raggiungere l’isola di San Giulio. Giulio ed il fratello Giuliano hanno evangelizzato la zona nel 4^ secolo, compiendo numerosi miracoli. Il loro obiettivo era di fondare 100 chiese, Giuliano costruisce la 99esima a Gozzano, mentre Giulio vuole andare sull’isola in mezzo al Lago Orta. Era un luogo infestato da draghi e serpenti e nessun barcaiolo lo vuole
accompagnare là. Allora Giulio compie l’ennesimo miracolo: stende sull’acqua il suo mantello ed in questo modo raggiunge l’isola mentre draghi e serpenti, simboli del paganesimo, la abbandonano. Qui costruisce la sua ultima chiesa e si ferma. Oggi l’isola di San Giulio è un’oasi di tranquillità, occupata quasi interamente da un Convento di clausura. Nella chiesa, ristrutturata nei secoli, rimangono resti della prima costruzione custoditi nella cripta. La passeggiata che segue il perimetro dell’isola è costellata da aforismi sul silenzio ed è stato divertente farne un tratto guidate da una papera che ci faceva strada.
Dopo una breve sosta al paese di Orta, molto carino, l’appuntamento era di fronte a Villa Crespi. Due parole per descrivere questa bella, ma insolita per quei luoghi, villa. L’imprenditore Crespi la fece costruire nel 1879 per sua moglie Pia e ciò che colpisce è lo stile arabeggiante che la contraddistingue; un’alta torre centrale simile ad un minareto e i muri esterni decorati in più colori con numerose colonnine la rendono davvero unica. Ora è un prestigioso hotel-ristorante dove il cuoco Cannavacciuolo prepara i suoi prelibati menù. Quelli li proveremo un’altra volta!
Paola
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