Parigi
30 settembre - 3 ottobre 2022
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RESOCONTO
CARTOLINE DA PARIGI
Parigi è una gran bella metropoli, ricca di storia e di modernità!
Ampi viali e palazzi del 600/700 con i tetti in ardesia, i numerosissimi comignoli e i terrazzini in ferro battuto; quartieri raccolti e poco turistici dove è piacevole passeggiare e fermarsi ai numerosi caffè e bistrot.
Abbiamo visto il Marais, zona poco turistica ma caratterizzata dalla Piazza des Vosges racchiusa da un porticato in mattoni; voluta da Enrico IV, fu la prima piazza reale di Parigi e nell’800 qui visse Victor Hugo.
Anche il quartiere ebraico è stato una piacevole sorpresa: vi stavano preparando la Festa delle Capanne e le pasticcerie erano ricche dei loro dolci caratteristici e piccoli negozi esponevano i loro prodotti.
Ovviamente abbiamo visto anche luoghi più noti e famosi!
Il Museo del Louvre ci ha colpito per la sua grandiosità; nel 1989 il presidente Mitterand fece costruire una piramide davanti al museo e l’ingresso ora è posto sotto la piramide.
Non ci ha convinto molto l’idea della piramide in vetro ma il sotto è spettacolare: è un luminoso e ricchissimo centro com-merciale e in una zona si possono ancora ammirare le antiche mura della fortezza che si trovava lì.
Poche le opere su cui ci siamo concentrati e la Gioconda è una di queste: la tela è in una sala da sola e abbiamo contemplato questo capolavoro con tranquillità; lo sguardo della Monna Lisa non perde mai gli occhi dello spettatore.
Salire sulla collina del Sacro Cuore e ammirare Parigi dall’alto, con calma, di mattina presto e senza ressa intorno è stato meraviglioso!
Interessante anche il giro sulla Senna in bateau-mouche; si coglie in modo più chiaro la presenza delle due piccole isole fluviali: l’Isola della Cité e l’isola Saint Louis.
E’ proprio sull’isola della Cité che si insediarono duecento anni prima di Cristo i primi abitanti, i Parisii, che diedero il nome alla città.
E’ sempre qua che si erge la cattedrale di Notre Dame: semidistrutta dall’incendio del 2019 e in fase di ristrutturazione, sarà riaperta al pubblico nel 2025.
Con il battello si passa molto vicino alla Tour Eiffel: costruita interamente in ferro nel 1889 per l’Esposizione Universale, non è stata ben accolta dai parigini che pensavano di smantellarla alla chiusura della manifestazione.
Per fortuna non è successo!
E’ il simbolo della città con i suoi 320 metri d’altezza e garantisce le telecomunicazioni; infatti fu la prima torre a trasmettere la prima trasmissione radiofonica pubblica in Europa nel 1921.
E che dire di Versailles?
L’odierna struttura è partita dalla Casina di Caccia di Luigi XIII che il Re Sole, Luigi XIV, ha ampliato e arricchito.
Qui si trasferì la Corte dal 1682 al 1789 e qui la regina Maria Antonietta ha risposto al popolo affamato che chiedeva pane “Se non hanno pane, mangino brioches”.
La reggia è immensa, poco arredata perché i mobili sono stati venduti in tempi di crisi.
Qui i Rivoluzionari sono venuti a catturare i reali per ghigliottinarli.
Magnifica è la Galleria degli Specchi, sala da ballo e di rappresentanza, che ai tempi del re Sole veniva illuminata da centinaia di candele.
Pensare che una candela costava quanto due giorni di lavoro di un francese del tempo!
Anche i giardini non sono da meno in quanto a sfarzo e bellezza: musica di sottofondo, giochi d’acqua, fontane, statue, boschetti e verde ben curato.
Al centro si trova il Gran Canal e il 21 giugno, solstizio d’estate, il sole divide esattamente a metà il canale e bussa alla finestra della camera da letto del re.
Non per niente chiamato Re Sole.
Sono stati cinque giorni intensi, ricchi di emozioni e di belle vedute.
Abbiamo visto molto, molto di più di quanto scritto e sicuramente si può affermare che Parigi vale un viaggio.
Allora “Au revoir, Paris”! Arrivederci!
Paola Perodi
Parigi è una gran bella metropoli, ricca di storia e di modernità!
Ampi viali e palazzi del 600/700 con i tetti in ardesia, i numerosissimi comignoli e i terrazzini in ferro battuto; quartieri raccolti e poco turistici dove è piacevole passeggiare e fermarsi ai numerosi caffè e bistrot.
Abbiamo visto il Marais, zona poco turistica ma caratterizzata dalla Piazza des Vosges racchiusa da un porticato in mattoni; voluta da Enrico IV, fu la prima piazza reale di Parigi e nell’800 qui visse Victor Hugo.
Anche il quartiere ebraico è stato una piacevole sorpresa: vi stavano preparando la Festa delle Capanne e le pasticcerie erano ricche dei loro dolci caratteristici e piccoli negozi esponevano i loro prodotti.
Ovviamente abbiamo visto anche luoghi più noti e famosi!
Il Museo del Louvre ci ha colpito per la sua grandiosità; nel 1989 il presidente Mitterand fece costruire una piramide davanti al museo e l’ingresso ora è posto sotto la piramide.
Non ci ha convinto molto l’idea della piramide in vetro ma il sotto è spettacolare: è un luminoso e ricchissimo centro com-merciale e in una zona si possono ancora ammirare le antiche mura della fortezza che si trovava lì.
Poche le opere su cui ci siamo concentrati e la Gioconda è una di queste: la tela è in una sala da sola e abbiamo contemplato questo capolavoro con tranquillità; lo sguardo della Monna Lisa non perde mai gli occhi dello spettatore.
Salire sulla collina del Sacro Cuore e ammirare Parigi dall’alto, con calma, di mattina presto e senza ressa intorno è stato meraviglioso!
Interessante anche il giro sulla Senna in bateau-mouche; si coglie in modo più chiaro la presenza delle due piccole isole fluviali: l’Isola della Cité e l’isola Saint Louis.
E’ proprio sull’isola della Cité che si insediarono duecento anni prima di Cristo i primi abitanti, i Parisii, che diedero il nome alla città.
E’ sempre qua che si erge la cattedrale di Notre Dame: semidistrutta dall’incendio del 2019 e in fase di ristrutturazione, sarà riaperta al pubblico nel 2025.
Con il battello si passa molto vicino alla Tour Eiffel: costruita interamente in ferro nel 1889 per l’Esposizione Universale, non è stata ben accolta dai parigini che pensavano di smantellarla alla chiusura della manifestazione.
Per fortuna non è successo!
E’ il simbolo della città con i suoi 320 metri d’altezza e garantisce le telecomunicazioni; infatti fu la prima torre a trasmettere la prima trasmissione radiofonica pubblica in Europa nel 1921.
E che dire di Versailles?
L’odierna struttura è partita dalla Casina di Caccia di Luigi XIII che il Re Sole, Luigi XIV, ha ampliato e arricchito.
Qui si trasferì la Corte dal 1682 al 1789 e qui la regina Maria Antonietta ha risposto al popolo affamato che chiedeva pane “Se non hanno pane, mangino brioches”.
La reggia è immensa, poco arredata perché i mobili sono stati venduti in tempi di crisi.
Qui i Rivoluzionari sono venuti a catturare i reali per ghigliottinarli.
Magnifica è la Galleria degli Specchi, sala da ballo e di rappresentanza, che ai tempi del re Sole veniva illuminata da centinaia di candele.
Pensare che una candela costava quanto due giorni di lavoro di un francese del tempo!
Anche i giardini non sono da meno in quanto a sfarzo e bellezza: musica di sottofondo, giochi d’acqua, fontane, statue, boschetti e verde ben curato.
Al centro si trova il Gran Canal e il 21 giugno, solstizio d’estate, il sole divide esattamente a metà il canale e bussa alla finestra della camera da letto del re.
Non per niente chiamato Re Sole.
Sono stati cinque giorni intensi, ricchi di emozioni e di belle vedute.
Abbiamo visto molto, molto di più di quanto scritto e sicuramente si può affermare che Parigi vale un viaggio.
Allora “Au revoir, Paris”! Arrivederci!
Paola Perodi