Parma
22 marzo 2022
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Resoconto
PARMA: ARTE E PRELIBATEZZE
Pronti, via… finalmente!
Dopo due tentativi falliti causa covid, si parte per Parma, città di Verdi e Toscanini, del prosciutto crudo e del parmigiano.
Siamo tutti motivati, anche chi l’ha già visitata, poiché con una guida si gusta e si assapora meglio.
Tiziana, esauriente, gentile e determinata, ci aspetta e ci fa entrare subito nel clima del potere ducale dei Farnese illustrandoci il complesso monumentale della Pilotta che ospitava i servizi del Ducato.
E’ stato molto gradevole ascoltare le spiegazioni seduti tra i giardini in un clima caldo e confortevole.
Attraverso stradine lungo le quali avremmo gradito soffermarci più a lungo, siamo giunti alla piazza della Cattedrale e del Battistero.
Il constatare le similitudini tra le città di Cremona, Parma e Mantova ha suscitato molto interesse e un ampliamento di orizzonti in chiave architettonica.
Il Duomo è dedicato a Santa Maria Assunta ed è luogo di arte, storia e sacralità, ricco di opere d’arte e affreschi bellissimi che hanno affascinato tutti noi.
Il Battistero dell’Antelami, adornato di statue simboliche, è stato bersaglio di numerose fotografie.
Ci ha colpito anche l’esposizione delle opere d’arte della Galleria Nazionale che ospita capolavori di ogni genere e, in questo periodo, la Mostra “Farnese” con quadri di Tiziano e oggetti preziosi riportati a Parma da Capodimonte dove erano stati spostati dai Borbone di Parma.
Torniamo alla Pilotta al cui interno si trova il Teatro Farnese tutto in legno, unico in Europa e non più utilizzato dal Teatro Regio.
Bisogna accelerare, ci aspetta un ristorante tipico, accogliente e con personale molto disponibile.
Dopo aver gustato un buon pranzo siamo andati a visitare un caseificio di parmigiano reggiano e abbiamo sgranato gli occhi: chi aveva mai visto una tale quantità di forme?
La sosta allo spaccio è d’obbligo e tutti acquistiamo qualche prelibatezza.
Anche questa gita è terminata e nel ritorno ci siamo consolati progettando la partecipazione ai prossimi viaggi.
Elide Rattellini
Pronti, via… finalmente!
Dopo due tentativi falliti causa covid, si parte per Parma, città di Verdi e Toscanini, del prosciutto crudo e del parmigiano.
Siamo tutti motivati, anche chi l’ha già visitata, poiché con una guida si gusta e si assapora meglio.
Tiziana, esauriente, gentile e determinata, ci aspetta e ci fa entrare subito nel clima del potere ducale dei Farnese illustrandoci il complesso monumentale della Pilotta che ospitava i servizi del Ducato.
E’ stato molto gradevole ascoltare le spiegazioni seduti tra i giardini in un clima caldo e confortevole.
Attraverso stradine lungo le quali avremmo gradito soffermarci più a lungo, siamo giunti alla piazza della Cattedrale e del Battistero.
Il constatare le similitudini tra le città di Cremona, Parma e Mantova ha suscitato molto interesse e un ampliamento di orizzonti in chiave architettonica.
Il Duomo è dedicato a Santa Maria Assunta ed è luogo di arte, storia e sacralità, ricco di opere d’arte e affreschi bellissimi che hanno affascinato tutti noi.
Il Battistero dell’Antelami, adornato di statue simboliche, è stato bersaglio di numerose fotografie.
Ci ha colpito anche l’esposizione delle opere d’arte della Galleria Nazionale che ospita capolavori di ogni genere e, in questo periodo, la Mostra “Farnese” con quadri di Tiziano e oggetti preziosi riportati a Parma da Capodimonte dove erano stati spostati dai Borbone di Parma.
Torniamo alla Pilotta al cui interno si trova il Teatro Farnese tutto in legno, unico in Europa e non più utilizzato dal Teatro Regio.
Bisogna accelerare, ci aspetta un ristorante tipico, accogliente e con personale molto disponibile.
Dopo aver gustato un buon pranzo siamo andati a visitare un caseificio di parmigiano reggiano e abbiamo sgranato gli occhi: chi aveva mai visto una tale quantità di forme?
La sosta allo spaccio è d’obbligo e tutti acquistiamo qualche prelibatezza.
Anche questa gita è terminata e nel ritorno ci siamo consolati progettando la partecipazione ai prossimi viaggi.
Elide Rattellini