Pavia: che sorpresa ! (2015)Con una giornata molto calda, ma magnifica, siamo partiti, con la consueta curiosità, alla scoperta del centro storico di Pavia. Dopo un rapido sguardo al castello visconteo, fatto erigere nel 1360 da Gian Galeazzo come dimora sfarzosa e prediletta, abbiamo raggiunto la Chiesa di S. Pietro in Ciel d' oro, del sec. X11, sede della comunità dei frati agostiniani. L' interno, tipico di una chiesa romanica con facciata a capanna, è diviso in tre navate, con il presbiterio rialzato. E qui, sorpresa per molti di noi, dietro all' altare, si staglia una stupenda Arca marmorea, finemente scolpita in stile gotico, contenente i resti del grande filosofo, poi teologo e infine vescovo di lppona S. Agostino. Poi abbiamo percorso strade che, ad ogni angolo, mostrano le vestigia di palazzi, piazze e logge con bifore e trifore, che rivelano una Pavia molto antica, ma al tempo stesso ben conservata. Anche due alte torri, sedi di dimore patrizie, svettano contro un cielo che mostrava, in quel giorno, tutta la sua limpidezza. Purtroppo la torre campanaria del Duomo, dedicato a S. Stefano e S. Siro, è recentemente caduta, lasciano solo alcuni ruderi. L' interno è ampio e luminoso, con la cupola altissima sopra il tiburio: un' architettura già rinascimentale, in cui si evidenzia tutta la bravura del grande Bramante. Ma il vero capolavoro della città è la Chiesa romanica di S. Michele che ha al suo interno, nel presbiterio rialzato, un pavimento musivo del X11 sec. Vi è rappresentata l'incoronazione della Vergine e (forse?) quella di Federico Barbarossa. In questa Chiesa infatti furono incoronati i sovrani longobardi e non solo, nel periodo in cui Pavia fu la loro capitale. Un vero gioiello è il crocifisso d' argento, ricoperto di lamine d' oro, del X sec. e portatore di una leggenda, che lo vorrebbe scolpito da un contemporaneo di Cristo, proprio l'anno della morte. Transitando poi sul famoso ponte coperto, che unisce le due rive del Ticino, abbiamo gustato, in una tipica osteria, un ottimo pranzo, associato a una buona Bonarda, ed è aumentata perciò I'allegria, che già contraddistingue il nostro gruppo. Ripartendo, un po' faticosamente, per via della calura pomeridiana, abbiamo visitato il
collegio rinascimentale, fortementevoluto da S. Carlo Borromeo, per studenti "modello". Il cortile interno è formato da un quadriportico di 88 colonne gemellate e ospita ogni anno circa 150 studenti universitari. Ci hanno colpito anche il giardino all'italiana, la sala conferenze, grandiosamente affrescata nel '500 e una Cappella ricca di fregi e ornamenti. Una Pavia così vicina, alle porte di Milano, ma, proprio per questo, forse sconosciuta finora,almeno nei dettagli, a molti del nostro gruppo. Elisa |
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