San Fruttuoso
20 settembre 2022
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Resoconto
UN GIORNO IN RIVIERA
“Se Tant me dà Tant” (se tanto mi dà tanto, per i non milanesi) il nuovo Anno Sociale è iniziato con i fuochi artificiali e chissà cosa ci riserverà il futuro!
Abbiamo aderito con entusiasmo al programma propostoci dalla mitica coppia Ornella e Giorgio e in 50 siamo partiti, un po' addormentati, in direzione Camogli.
Ci hanno svegliato e risollevato gli squisiti muffin della nostra pasticcera personale Vittoria: evviva!
Camogli è un tipico borgo marinaro ligure con casette color pastello ma noi, appena scesi dal pullman e raggiunto il porto, ci siamo sguinzagliati a cercare focacce e tortelli alla borragine trascurando, invece, le acciughe che sono la vera specialità del posto.
Rifocillati anche dai previdenti Ornella e Giorgio, che ci hanno fatto trovare tranci di focaccia calda, ci siamo imbarcati con sole estivo e mare calmo: che goduria!
Ecco stagliarsi la Torre e l’Abbazia di San Fruttuoso. ’L’Abbazia è dedicata a San Fruttuoso da Tarragona, vescovo e santo catalano del III secolo, le cui ceneri sono lì conservate e vi sarebbero state traslate dal vescovo Prospero a seguito dell’invasione araba della penisola iberica nel VIII secolo.
Un primo edificio religioso fu costruito a mezza costa mentre l’attuale Abbazia è sorta intorno alla metà del IX secolo per volere di Adelaide di Borgogna, vedova di Ottone I.
Nello stesso secolo l’Abbazia passò ai monaci benedettini.
Fu ingrandita dalla famiglia Doria, proprietaria di tutti i terreni circostanti, che ottenne di seppellirvi i propri parenti.
In seguito l’Abbazia fu abbandonata per mancanza di monaci e utilizzata come abitazione.
Fu restaurata nel 1933 dallo Stato italiano e nel 1983 i Doria Pamphili donarono gli edifici e i terreni al Fondo Ambientale Italiano.
Non si può non menzionare che due agili fanciulle, già habitué del posto, si sono godute un bel bagno e il sole caldo.
Pronti a risalire in traghetto e puntare verso Portofino: con mare splendido e trasparente scivoliamo sull’acqua e attracchiamo.
Sommersi dai croceristi che sbarcano di fianco a noi, riusciamo comunque a visitare i negozi tipici, sia con prodotti di grandi firme che artistici e quasi eccentrici.
Qualcuno si è goduto l’aperitivo nella piazzetta, molto ben servito e curato e qualcun altro si è arrampicato fino alla cattedrale godendo di un panorama mozzafiato.
Relax, noblesse, originalità: tutto il mondo pare sia qui.
Si riparte per Santa Margherita, o meglio Santa, come la chiamano i frequentatori abituali.
Cittadina ridente e vivace con un castello cinquecentesco a ridosso del mare.
La passeggiata lungomare è gradevole e i bar hanno doppio ingresso: lato mare e lato carrugio.
La basilica di Santa Margherita, nel centro cittadino e con doppio campanile, è spettacolare.
Irrinunciabile la passeggiata sotto i portici con negozi e merce di qualità.
A questo punto il pullman ci aspetta e proprio sul pullman il nostro Presidente dà un senso superiore al nostro viaggio leggendo la lettera di Papa Francesco agli anziani “Nella vecchiaia daranno ancora frutto”.
L’analisi della psicologia degli anziani è precisa e le esortazioni a superare le difficoltà che presenta il nostro intimo e quelle che ci circondano, sono in chiave spirituale e religiosa: una ricchezza a cui dobbiamo sforzarci di attingere.
Concludiamo con la preghiera della “Terza Età”, invocazione al Signore affinché ci conduca per mano in questa fase della vita: affidiamoci a Lui che è Via, Verità e Vita.
Elide Rattellini
“Se Tant me dà Tant” (se tanto mi dà tanto, per i non milanesi) il nuovo Anno Sociale è iniziato con i fuochi artificiali e chissà cosa ci riserverà il futuro!
Abbiamo aderito con entusiasmo al programma propostoci dalla mitica coppia Ornella e Giorgio e in 50 siamo partiti, un po' addormentati, in direzione Camogli.
Ci hanno svegliato e risollevato gli squisiti muffin della nostra pasticcera personale Vittoria: evviva!
Camogli è un tipico borgo marinaro ligure con casette color pastello ma noi, appena scesi dal pullman e raggiunto il porto, ci siamo sguinzagliati a cercare focacce e tortelli alla borragine trascurando, invece, le acciughe che sono la vera specialità del posto.
Rifocillati anche dai previdenti Ornella e Giorgio, che ci hanno fatto trovare tranci di focaccia calda, ci siamo imbarcati con sole estivo e mare calmo: che goduria!
Ecco stagliarsi la Torre e l’Abbazia di San Fruttuoso. ’L’Abbazia è dedicata a San Fruttuoso da Tarragona, vescovo e santo catalano del III secolo, le cui ceneri sono lì conservate e vi sarebbero state traslate dal vescovo Prospero a seguito dell’invasione araba della penisola iberica nel VIII secolo.
Un primo edificio religioso fu costruito a mezza costa mentre l’attuale Abbazia è sorta intorno alla metà del IX secolo per volere di Adelaide di Borgogna, vedova di Ottone I.
Nello stesso secolo l’Abbazia passò ai monaci benedettini.
Fu ingrandita dalla famiglia Doria, proprietaria di tutti i terreni circostanti, che ottenne di seppellirvi i propri parenti.
In seguito l’Abbazia fu abbandonata per mancanza di monaci e utilizzata come abitazione.
Fu restaurata nel 1933 dallo Stato italiano e nel 1983 i Doria Pamphili donarono gli edifici e i terreni al Fondo Ambientale Italiano.
Non si può non menzionare che due agili fanciulle, già habitué del posto, si sono godute un bel bagno e il sole caldo.
Pronti a risalire in traghetto e puntare verso Portofino: con mare splendido e trasparente scivoliamo sull’acqua e attracchiamo.
Sommersi dai croceristi che sbarcano di fianco a noi, riusciamo comunque a visitare i negozi tipici, sia con prodotti di grandi firme che artistici e quasi eccentrici.
Qualcuno si è goduto l’aperitivo nella piazzetta, molto ben servito e curato e qualcun altro si è arrampicato fino alla cattedrale godendo di un panorama mozzafiato.
Relax, noblesse, originalità: tutto il mondo pare sia qui.
Si riparte per Santa Margherita, o meglio Santa, come la chiamano i frequentatori abituali.
Cittadina ridente e vivace con un castello cinquecentesco a ridosso del mare.
La passeggiata lungomare è gradevole e i bar hanno doppio ingresso: lato mare e lato carrugio.
La basilica di Santa Margherita, nel centro cittadino e con doppio campanile, è spettacolare.
Irrinunciabile la passeggiata sotto i portici con negozi e merce di qualità.
A questo punto il pullman ci aspetta e proprio sul pullman il nostro Presidente dà un senso superiore al nostro viaggio leggendo la lettera di Papa Francesco agli anziani “Nella vecchiaia daranno ancora frutto”.
L’analisi della psicologia degli anziani è precisa e le esortazioni a superare le difficoltà che presenta il nostro intimo e quelle che ci circondano, sono in chiave spirituale e religiosa: una ricchezza a cui dobbiamo sforzarci di attingere.
Concludiamo con la preghiera della “Terza Età”, invocazione al Signore affinché ci conduca per mano in questa fase della vita: affidiamoci a Lui che è Via, Verità e Vita.
Elide Rattellini