Santuario di Saronno
16 settembre 2023
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Resoconto
Saronno: due chiese d'eccellenza
Abbiamo inaugurato il nuovo anno sociale visitando due chiese stupende, credo sconosciute ai più, me compresa.
Il consueto pellegrinaggio si è svolto a Saronno fra la Chiesa di S. Francesco e il Santuario della Madonna dei Miracoli.
La prima, molto più antica (1100 circa) viene completata intorno al 1300, è divisa in tre navate ed è mirabilmente affrescata al suo interno tanto da non aver quasi un metro di parete vuota, a esclusione di una parte della navata sinistra, ridotta per ragioni strutturali.
Le navate laterali sono occupate da cappelle gentilizie tra cui una commissionata dalla famiglia Visconti che qui fondò anche un archivio.
Le due cappelle maggiori, frontali, sono dedicate all'Assunzione di Maria.
Particolarità: in due finestre son stati collocati allestimenti artistici di un autore contemporaneo.
Confesso che il gruppo è rimasto un po' “perplesso" su questa scelta mentre ha ammirato con stupore l'affresco del Luini, Madonna del Rosario, contornato da 15 medaglioni dedicati alla contemplazione dei misteri e la cupoletta ottagonale che si affaccia improvvisa a metà navata e che è finemente decorata a motivi geometrici.
La facciata, tardo-barocca, presenta due nicchie in cui sono collocate le statue di S. Francesco e di Sant'Antonio da Padova.
Pare infatti che la Chiesa sia stata richiesta proprio dal grande taumaturgo, qui transitato.
L'annesso convento francescano, chiuso in epoca napoleonica, è ora di proprietà della famiglia Lazzaroni e non è stato possibile visionarne neppure il chiostro.
Il Santuario, più famoso e imponente, si affaccia su una piazzetta e la domina con la sua facciata seicentesca, nella quale spiccano i due telamoni dei profeti Isaia e Geremia.
Sorge sul luogo dove nel ‘400 si trovava un'edicola, presso una fonte, contenente la statua lignea di una Madonna con Bambino.
Un giorno Maria appare a Petretto, un giovane infermo, dicendogli di raggiungere l'edicola.
Egli obbedisce, trascinandosi a stento fin lì e, miracolosamente guarito all'istante, convince i saronnesi a dedicarle un santuario.
Esattamente 525 anni fa è stata posta la prima pietra e attualmente è individuata, sotto la pavimentazione, la fonte originaria del 1400.
Nel 1576, imperversano carestie e peste. Il popolo, facendo stilare un atto notarile, si impegnò a digiunare prima della festa dell'Annunciazione (25 marzo) chiedendo a Maria la grazia della guarigione. Il giorno della festa tutti i saronnesi erano sani e salvi.
La Madonna dei Miracoli continua a mantenere le sue promesse.
La statua miracolosa è ora conservata nella parte absidale.
Il barocco con le sue volute trionfa in tutta la chiesa, soprattutto nella ricchissima decorazione del soffitto e troneggiano nel transetto due gruppi scultorei lignei raffiguranti l'Ultima Cena e la Deposizione.
Ma la vera “chicca" si trova nel presbiterio, dove sono meravigliosamente conservati gli affreschi di Bernardino Luini: Matrimonio della Vergine, Adorazione dei Magi, Presentazione al Tempio e Ritrovamento di Gesù fra i Dottori della Legge.
Non è da meno la bellissima cupola affrescata da Gaudenzio Ferrari, in un tripudio di angeli musicanti.
Il pellegrinaggio si è concluso con una bella e sentita celebrazione eucaristica e poiché non manca mai la parte “gourmet" delle nostre uscite, sono stati acquistati dai partecipanti centinaia di Amaretti di Saronno, i famosi biscotti, degustati anche sul pullman del ritorno.
Elisa Vigevano
Abbiamo inaugurato il nuovo anno sociale visitando due chiese stupende, credo sconosciute ai più, me compresa.
Il consueto pellegrinaggio si è svolto a Saronno fra la Chiesa di S. Francesco e il Santuario della Madonna dei Miracoli.
La prima, molto più antica (1100 circa) viene completata intorno al 1300, è divisa in tre navate ed è mirabilmente affrescata al suo interno tanto da non aver quasi un metro di parete vuota, a esclusione di una parte della navata sinistra, ridotta per ragioni strutturali.
Le navate laterali sono occupate da cappelle gentilizie tra cui una commissionata dalla famiglia Visconti che qui fondò anche un archivio.
Le due cappelle maggiori, frontali, sono dedicate all'Assunzione di Maria.
Particolarità: in due finestre son stati collocati allestimenti artistici di un autore contemporaneo.
Confesso che il gruppo è rimasto un po' “perplesso" su questa scelta mentre ha ammirato con stupore l'affresco del Luini, Madonna del Rosario, contornato da 15 medaglioni dedicati alla contemplazione dei misteri e la cupoletta ottagonale che si affaccia improvvisa a metà navata e che è finemente decorata a motivi geometrici.
La facciata, tardo-barocca, presenta due nicchie in cui sono collocate le statue di S. Francesco e di Sant'Antonio da Padova.
Pare infatti che la Chiesa sia stata richiesta proprio dal grande taumaturgo, qui transitato.
L'annesso convento francescano, chiuso in epoca napoleonica, è ora di proprietà della famiglia Lazzaroni e non è stato possibile visionarne neppure il chiostro.
Il Santuario, più famoso e imponente, si affaccia su una piazzetta e la domina con la sua facciata seicentesca, nella quale spiccano i due telamoni dei profeti Isaia e Geremia.
Sorge sul luogo dove nel ‘400 si trovava un'edicola, presso una fonte, contenente la statua lignea di una Madonna con Bambino.
Un giorno Maria appare a Petretto, un giovane infermo, dicendogli di raggiungere l'edicola.
Egli obbedisce, trascinandosi a stento fin lì e, miracolosamente guarito all'istante, convince i saronnesi a dedicarle un santuario.
Esattamente 525 anni fa è stata posta la prima pietra e attualmente è individuata, sotto la pavimentazione, la fonte originaria del 1400.
Nel 1576, imperversano carestie e peste. Il popolo, facendo stilare un atto notarile, si impegnò a digiunare prima della festa dell'Annunciazione (25 marzo) chiedendo a Maria la grazia della guarigione. Il giorno della festa tutti i saronnesi erano sani e salvi.
La Madonna dei Miracoli continua a mantenere le sue promesse.
La statua miracolosa è ora conservata nella parte absidale.
Il barocco con le sue volute trionfa in tutta la chiesa, soprattutto nella ricchissima decorazione del soffitto e troneggiano nel transetto due gruppi scultorei lignei raffiguranti l'Ultima Cena e la Deposizione.
Ma la vera “chicca" si trova nel presbiterio, dove sono meravigliosamente conservati gli affreschi di Bernardino Luini: Matrimonio della Vergine, Adorazione dei Magi, Presentazione al Tempio e Ritrovamento di Gesù fra i Dottori della Legge.
Non è da meno la bellissima cupola affrescata da Gaudenzio Ferrari, in un tripudio di angeli musicanti.
Il pellegrinaggio si è concluso con una bella e sentita celebrazione eucaristica e poiché non manca mai la parte “gourmet" delle nostre uscite, sono stati acquistati dai partecipanti centinaia di Amaretti di Saronno, i famosi biscotti, degustati anche sul pullman del ritorno.
Elisa Vigevano