Sicilia
30 maggio - 6 giugno 2022
Foto
Resoconto
DAL RAGUSANO ALLE EGADI
Un viaggio in Sicilia vale sempre la pena!
Abbiamo visto panorami stupendi, un mare turchese, ci siamo avvicinati a un’isola nata 7 milioni di anni fa dove le diverse invasioni e occupazioni hanno segnato il territorio, la lingua e la cultura.
Abbiamo visitato borghi di pescatori oggi diventati centri turistici alla moda; tante chiese che testimoniano come in passato fossero anche centri di potere e luoghi didattici.
Ancora molto forte è l’attaccamento al Santo Patrono che diventa il grande protagonista delle sagre delle varie città.
A Modica (RG) esiste un luogo, chiamato “limite delle matrici”, dove i sostenitori di San Giorgio e di San Pietro si scontravano e si “menavano” per imporre il proprio Santo come protettore della città.
Anche la Madonna Guerriera con tanto di spada è patrona della città e testimonia il carattere cavalleresco e guerriero dei Normanni che abitarono la zona.
Nel Ragusano, oltre a Modica, abbiamo visitato Ragusa, Ragusa Ibla, Noto, Scicli e vari luoghi legati alle vicende del commissario Montalbano.
Architetture barocche, città arroccate o ricostruite dopo il terremoto del 1693, caverne naturali nella roccia che furono utilizzate come tombe, catacombe, abitazioni e luoghi di difesa contro le scorrerie dei pirati e dei Turchi.
Alla riserva naturale di Vendicari abbiamo imparato molto sugli uccelli che la abitano come, ad esempio, i fenicotteri rosa e il cavaliere d’Italia e sulla flora.
La pesca del tonno è stata a lungo alla base dell’economia dell’isola: 64 stabilimenti per la lavorazione del tonno in Sicilia e 62 saline necessarie alla sua conservazione.
La calata delle reti era una vera e propria cerimonia religiosa e collettiva.
Il 3 maggio alle 4 del mattino, le campane richiamavano la popolazione sulla costa: le barche venivano adornate di fiori, le reti benedette e poi si calavano.
Da maggio a settembre si pescava il tonno e si è arrivati a pescarne anche 11.000 a Favignana!
A Marzameni, piccolo borgo di pescatori, sorprende la vastità della piazza, ma è qui, sulla piazza, che donne e bambini riparavano le reti: più di 3 chilometri quadrati di reti!
Abbiamo attraversato la Sicilia in diagonale da sud-est a nord-ovest con due brevi soste a Caltagirone e Piazza Armerina.
Caltagirone è famosa per le sue ceramiche colorate e, arroccata sulla collina, si mostra in tutto il suo splendore osservandola dall’alto della sua famosa scalinata (più di 143 gradini) adornata di fiori.
Uno spettacolo!
Ma il viaggio avrebbe avuto senso anche solo per visitare la Villa Romana del Casale (IV sec. a.C.) a Piazza Armerina.
Apparteneva a un ricco romano di cui però non si conosce l’identità.
A causa dello smottamento dovuto al terremoto gran parte della villa è andata distrutta, ma si sono ben conservati i pavimenti.
I mosaici che li ricoprono svelano parecchi aspetti della vita sociale ed economica del tempo.
Più di 120 milioni di tessere policrome che rappresentano in maniera molto realistica persone e animali feroci probabilmente utilizzati a Roma negli spettacoli del Colosseo ma anche donne in bikini (non abbiamo inventato nulla!), tigri, leoni e cinghiali che coprono una superficie di 3.500 metri quadrati!
Arrivati in serata a Trapani abbiamo passeggiato sul lungomare, visto il porticato che serviva come mercato del pesce e ci siamo immersi nella movida della città.
Il giorno dopo ci aspettavano le isole Egadi e in particolare Favignana e Levanzo.
Col battello abbiamo fatto una mini crociera ammirando deliziose calette e nuotando in un mare blu chiazzato di turchese.
A Favignana, vicino al porticciolo, si vedono i resti di un importante stabilimento per la lavorazione del tonno voluto dai Florio, signori dell’isola, che hanno costruito lì vicino la loro villa all’inizio del secolo scorso: Villa Florio.
Levanzo, più piccola, ci accoglie con le sue casette bianche con le imposte turchesi. Un gioiellino!
Ultimo giorno alla Riserva Naturale dello Zingaro: 8 chilometri di costa e relativo entroterra protetti.
Abbiamo fatto il bagno in compagnia dei saraghi che nuotavano a riva insieme a noi.
Breve sosta a San Vito lo Capo e poi Marsala.
Interessante il Museo Archeologico che contiene reperti antichissimi e i resti di una nave punica (II e I sec. a.C.) e le saline con numerose vasche che ancora producono sale.
E’ stato un viaggio bellissimo, ricco di stimoli di ogni tipo attraverso una terra antichissima circondata da un mare meraviglioso
Paola Perodi
Un viaggio in Sicilia vale sempre la pena!
Abbiamo visto panorami stupendi, un mare turchese, ci siamo avvicinati a un’isola nata 7 milioni di anni fa dove le diverse invasioni e occupazioni hanno segnato il territorio, la lingua e la cultura.
Abbiamo visitato borghi di pescatori oggi diventati centri turistici alla moda; tante chiese che testimoniano come in passato fossero anche centri di potere e luoghi didattici.
Ancora molto forte è l’attaccamento al Santo Patrono che diventa il grande protagonista delle sagre delle varie città.
A Modica (RG) esiste un luogo, chiamato “limite delle matrici”, dove i sostenitori di San Giorgio e di San Pietro si scontravano e si “menavano” per imporre il proprio Santo come protettore della città.
Anche la Madonna Guerriera con tanto di spada è patrona della città e testimonia il carattere cavalleresco e guerriero dei Normanni che abitarono la zona.
Nel Ragusano, oltre a Modica, abbiamo visitato Ragusa, Ragusa Ibla, Noto, Scicli e vari luoghi legati alle vicende del commissario Montalbano.
Architetture barocche, città arroccate o ricostruite dopo il terremoto del 1693, caverne naturali nella roccia che furono utilizzate come tombe, catacombe, abitazioni e luoghi di difesa contro le scorrerie dei pirati e dei Turchi.
Alla riserva naturale di Vendicari abbiamo imparato molto sugli uccelli che la abitano come, ad esempio, i fenicotteri rosa e il cavaliere d’Italia e sulla flora.
La pesca del tonno è stata a lungo alla base dell’economia dell’isola: 64 stabilimenti per la lavorazione del tonno in Sicilia e 62 saline necessarie alla sua conservazione.
La calata delle reti era una vera e propria cerimonia religiosa e collettiva.
Il 3 maggio alle 4 del mattino, le campane richiamavano la popolazione sulla costa: le barche venivano adornate di fiori, le reti benedette e poi si calavano.
Da maggio a settembre si pescava il tonno e si è arrivati a pescarne anche 11.000 a Favignana!
A Marzameni, piccolo borgo di pescatori, sorprende la vastità della piazza, ma è qui, sulla piazza, che donne e bambini riparavano le reti: più di 3 chilometri quadrati di reti!
Abbiamo attraversato la Sicilia in diagonale da sud-est a nord-ovest con due brevi soste a Caltagirone e Piazza Armerina.
Caltagirone è famosa per le sue ceramiche colorate e, arroccata sulla collina, si mostra in tutto il suo splendore osservandola dall’alto della sua famosa scalinata (più di 143 gradini) adornata di fiori.
Uno spettacolo!
Ma il viaggio avrebbe avuto senso anche solo per visitare la Villa Romana del Casale (IV sec. a.C.) a Piazza Armerina.
Apparteneva a un ricco romano di cui però non si conosce l’identità.
A causa dello smottamento dovuto al terremoto gran parte della villa è andata distrutta, ma si sono ben conservati i pavimenti.
I mosaici che li ricoprono svelano parecchi aspetti della vita sociale ed economica del tempo.
Più di 120 milioni di tessere policrome che rappresentano in maniera molto realistica persone e animali feroci probabilmente utilizzati a Roma negli spettacoli del Colosseo ma anche donne in bikini (non abbiamo inventato nulla!), tigri, leoni e cinghiali che coprono una superficie di 3.500 metri quadrati!
Arrivati in serata a Trapani abbiamo passeggiato sul lungomare, visto il porticato che serviva come mercato del pesce e ci siamo immersi nella movida della città.
Il giorno dopo ci aspettavano le isole Egadi e in particolare Favignana e Levanzo.
Col battello abbiamo fatto una mini crociera ammirando deliziose calette e nuotando in un mare blu chiazzato di turchese.
A Favignana, vicino al porticciolo, si vedono i resti di un importante stabilimento per la lavorazione del tonno voluto dai Florio, signori dell’isola, che hanno costruito lì vicino la loro villa all’inizio del secolo scorso: Villa Florio.
Levanzo, più piccola, ci accoglie con le sue casette bianche con le imposte turchesi. Un gioiellino!
Ultimo giorno alla Riserva Naturale dello Zingaro: 8 chilometri di costa e relativo entroterra protetti.
Abbiamo fatto il bagno in compagnia dei saraghi che nuotavano a riva insieme a noi.
Breve sosta a San Vito lo Capo e poi Marsala.
Interessante il Museo Archeologico che contiene reperti antichissimi e i resti di una nave punica (II e I sec. a.C.) e le saline con numerose vasche che ancora producono sale.
E’ stato un viaggio bellissimo, ricco di stimoli di ogni tipo attraverso una terra antichissima circondata da un mare meraviglioso
Paola Perodi