Toscana
7-11 aprile 2022
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Resoconto
E’ stato un tour in varie località della Toscana ma avente come base la fattoria “La Principina” in provincia di Grosseto: un vasto albergo immerso nel verde dove ci si sveglia al canto degli uccellini. Eravamo una cinquantina di amici dell’MTE (fra cui diverse coppie). La prima tappa del viaggio è Massa Marittima, a 80 m/s/m, dove incontriamo la guida Fabiola e dove un’imponente cattedrale dedicata a S. Cerbone, vescovo tunisino, domina la piazza.
I palazzi risalgono al tardo 1200 ma gli ambienti sono sempre stati usati e quindi rimasti agibili. Vetulonia era una delle più grandi metropoli etrusche grazie alle riserve naturali: colline metallifere ricche di argento e rame, cave di travertino e boschi importanti oltre che fiumi per i mantici che permettevano la lavorazione dei metalli. Nel periodo romano la popolazione inizia a diminuire, ci sono le invasioni dei barbari e si registra la presenza di paludi nelle quali si riproducono le zanzare anophele che sono le vere cause della malaria anche se si pensava che fossero invece i miasmi delle paludi la causa della malattia.
L’avvento di vescovi principi con mandato imperiale porta nuovi abitanti e ricchezza: vengono realizzati edifici pubblici e chiese. Situazione ancor più migliorata quando, nel VI secolo, la sede vescovile da Populonia viene stabilita nella cattedrale di S. Cerbone. Massa Marittima, con l’avvento di ricche famiglie, arrivò a battere moneta propria. La città era Guelfa come Siena. Siena è considerata figlia della via Francigena che portava in Puglia e poi in Terra Santa ma la città si sentiva anche figlia di Roma e si creò così una storia con due neonati Aschio e Asciano e una lupa che li allattava. La lupa senese però guarda diritto avanti a sé mentre quella romana ha il capo leggermente spostato per guardare i gemelli.
L’interno della cattedrale ha un fonte battesimale del 1267, il sarcofago di S. Cerbone, un altare barocco che poggia su tartarughe, il seggio vescovile in cristallo di rocca e una Madonna con bambino del 1316 in stile bizantino.
L’8 aprile c’è stata la traversata verso l’isola del Giglio per raggiungere un ristorante stellato Michelin che si trova arroccato sulla collina. Dopo il pranzo, passeggiata lungo le mura e rientro con il traghetto. Il panorama della verde maremma è a perdita d’occhio. E’ una zona di caccia e di uccelli di passo ricca di varietà e, dal 1975, parco della Maremma e dell’Uccellina.
Ci viene spiegata la “difesa piombante”, ovvero il gettare dall’alto delle mura qualsiasi cosa potesse impedire l’arrivo dei nemici come stracci imbevuti di petrolio (che arrivava dall’Iran), mattoni, cocci, ecc… ma non olio, troppo prezioso al tempo. Ci fanno notare la “scarpatura” ovvero l’aggiunta di un triangolo fortificato alla base delle torri per deviare le palle di cannone. Anche l’oro bianco, ovvero il sale, era un elemento importante per l’economia locale. Con la fine dell’impero romano e l’arrivo dei barbari anche dal mare, il luogo si spopola, la salinità diminuisce e le zanzare incrementano facendo ritornare la malaria.
L’arrivo dei Pisani, intorno all’anno 1000, migliora la situazione e si costruisce una cinta muraria e le prime case in muratura. Persisteva però la pirateria e la trovata fu di farsi consegnare parte del bottino, dare titoli militari ai pirati e concedere loro la patente di “corsari”. Metà del bottino andava allo stato. Adulti e bambini venivano impiegati nelle galere. Il riscatto degli schiavi fu opera dei francescani dell’ordine di S. Stefano.
Nasce però la guerra con Siena che voleva uno sbocco al mare. A Carlo V e Filippo II di Spagna viene regalato il feudo di Grosseto per l’aiuto ricevuto nella guerra contro Siena. Nel 1861 Grosseto entra a far parte del regno d’Italia con plebiscito.
La Laguna di Orbetello rimane una laguna ricca di pesce con uno sbocco a mare; fino al 1815, considerata terra straniera, era un presidio militare per gli spagnoli.Tre tomboli (cioè lingue di terra), la uniscono alla terra ferma. Lo scambio delle acque, del pesce e della fauna è regolamentato e sotto tutela dello stato e del WWF. Italo Balbo partì da Orbetello per la storica trasvolata atlantica.
Nel 1610 un morente Michelangelo Merisi fu ritrovato a Porto Ercole e, pur soccorso, non si poté che constatarne la morte: è sepolto nella chiesa di S. Erasmo. A Porto Ercole si possono ammirare due fortezze che sembrano appoggiate su altrettante diverse colline ma, in realtà, le colline sono state scavate e le fortezze hanno più piani non visibili: uno stratagemma per ingannare i nemici. Attualmente le fortezze sono diventate dei condomini privati con ancora presenti solai in legno con mattonelle inchiodate che potevano essere divelte e tirate come proiettili.
Capalbio è centro fortificato con due cinte murarie ed è diventato famoso poiché frequentato da politici che si riunivano in piazza Magenta in agosto: una dependance della politica romana. Occhetto ha un podere nei dintorni. Abbiamo visto Palazzo Collacchioni con la torre Aldobrandesca, dove soggiornava sovente Giacomo Puccini che, oltre a essere un grande compositore, è stato il primo italiano multato per eccesso di velocità.
Il Giardino dei Tarocchi è costellato di grandi figure realizzate con strutture in ferro ricoperte di calcestruzzo, specchi e ceramiche. Un lavoro incredibile realizzato fra il 1978 e il 2002 da Niki de Saint Phalle e dal di lei marito che faceva figure cinetiche motorizzate con oggetti di recupero. Qualcosa di affascinante, fra sogno e realtà. Aveva preso spunto dal parco Guel di Gaudì e continuò a lavorarci malgrado fosse affetta da artrite reumatoide. Un masso di tufo divenne la sua casa con all’interno bagno, cucina e camera da letto; il tutto ricoperto di specchi: roba da uscire di testa…
Pitigliano è un incredibile borgo arroccato su speroni di tufo con il duomo e la sinagoga del ghetto ebraico all’interno del quale c’era il forno per il pane azzimo, le vasche per tingere i tessuti (rigeneravano tessuti usati), il bagno per la purificazione delle donne dopo il parto e le mestruazioni e la macelleria kasher. Riuscivano a produrre anche il vino ma solo il rabbino poteva attestare che fosse stato fatto secondo la tradizione. Nel 1500 l’ebreo Davide Pomis fu un medico famoso al servizio di Nicola II Orsini: alla morte della moglie gli fu donato un terreno, dove poterla seppellire, che ancora oggi è un cimitero ebraico in uso. Ghetti ebraici ce n’erano a Firenze e Siena. Le donne dovevano portare il velo, gli uomini la kippah. Durante la settimana santa non potevano uscire dal ghetto e questo valeva anche per la notte. Circa 400 persone vivevano all’interno dei ghetti.
Sovana: altro delizioso borgo sempre su speroni di tufo dove ancora le donne stanno sulle porte di casa a lavorare all’uncinetto circondate da vasi di fiori.
11 aprile. Acquapendente: cittadina vivace e trafficata. All’interno dell’imponente Duomo, nella cripta, la ricostruzione di come era al tempo il Santo Sepolcro e la colonna dove Gesù fu flagellato con macchie di sangue. Domina la piazza la statua di Girolamo Fabrizio medico chirurgo all’avanguardia.
Orvieto: splendida chiesa con la sua facciata gotica opera dell’architetto senese Lorenzo Maitano, piena di sculture e richiami biblici, custodisce la reliquia della transustanziazione proveniente da Bolsena. Diverse statue ornano l’interno della chiesa, alcune con marmi recuperati da statue antiche. Abbiamo visitato la Cappella di S. Brizio o Nova con dipinti del beato Angelico, terminati poi da Luca Signorelli.
Sull’altare una pietà di Ippolito Scalza del 1579. Una splendida pietà dove oltre a Maria e Gesù c’è la figura di Nicodemo e della Maddalena.
In definitiva un viaggio oltre che piacevole estremamente interessante!
Gemma Fiabane
I palazzi risalgono al tardo 1200 ma gli ambienti sono sempre stati usati e quindi rimasti agibili. Vetulonia era una delle più grandi metropoli etrusche grazie alle riserve naturali: colline metallifere ricche di argento e rame, cave di travertino e boschi importanti oltre che fiumi per i mantici che permettevano la lavorazione dei metalli. Nel periodo romano la popolazione inizia a diminuire, ci sono le invasioni dei barbari e si registra la presenza di paludi nelle quali si riproducono le zanzare anophele che sono le vere cause della malaria anche se si pensava che fossero invece i miasmi delle paludi la causa della malattia.
L’avvento di vescovi principi con mandato imperiale porta nuovi abitanti e ricchezza: vengono realizzati edifici pubblici e chiese. Situazione ancor più migliorata quando, nel VI secolo, la sede vescovile da Populonia viene stabilita nella cattedrale di S. Cerbone. Massa Marittima, con l’avvento di ricche famiglie, arrivò a battere moneta propria. La città era Guelfa come Siena. Siena è considerata figlia della via Francigena che portava in Puglia e poi in Terra Santa ma la città si sentiva anche figlia di Roma e si creò così una storia con due neonati Aschio e Asciano e una lupa che li allattava. La lupa senese però guarda diritto avanti a sé mentre quella romana ha il capo leggermente spostato per guardare i gemelli.
L’interno della cattedrale ha un fonte battesimale del 1267, il sarcofago di S. Cerbone, un altare barocco che poggia su tartarughe, il seggio vescovile in cristallo di rocca e una Madonna con bambino del 1316 in stile bizantino.
L’8 aprile c’è stata la traversata verso l’isola del Giglio per raggiungere un ristorante stellato Michelin che si trova arroccato sulla collina. Dopo il pranzo, passeggiata lungo le mura e rientro con il traghetto. Il panorama della verde maremma è a perdita d’occhio. E’ una zona di caccia e di uccelli di passo ricca di varietà e, dal 1975, parco della Maremma e dell’Uccellina.
Ci viene spiegata la “difesa piombante”, ovvero il gettare dall’alto delle mura qualsiasi cosa potesse impedire l’arrivo dei nemici come stracci imbevuti di petrolio (che arrivava dall’Iran), mattoni, cocci, ecc… ma non olio, troppo prezioso al tempo. Ci fanno notare la “scarpatura” ovvero l’aggiunta di un triangolo fortificato alla base delle torri per deviare le palle di cannone. Anche l’oro bianco, ovvero il sale, era un elemento importante per l’economia locale. Con la fine dell’impero romano e l’arrivo dei barbari anche dal mare, il luogo si spopola, la salinità diminuisce e le zanzare incrementano facendo ritornare la malaria.
L’arrivo dei Pisani, intorno all’anno 1000, migliora la situazione e si costruisce una cinta muraria e le prime case in muratura. Persisteva però la pirateria e la trovata fu di farsi consegnare parte del bottino, dare titoli militari ai pirati e concedere loro la patente di “corsari”. Metà del bottino andava allo stato. Adulti e bambini venivano impiegati nelle galere. Il riscatto degli schiavi fu opera dei francescani dell’ordine di S. Stefano.
Nasce però la guerra con Siena che voleva uno sbocco al mare. A Carlo V e Filippo II di Spagna viene regalato il feudo di Grosseto per l’aiuto ricevuto nella guerra contro Siena. Nel 1861 Grosseto entra a far parte del regno d’Italia con plebiscito.
La Laguna di Orbetello rimane una laguna ricca di pesce con uno sbocco a mare; fino al 1815, considerata terra straniera, era un presidio militare per gli spagnoli.Tre tomboli (cioè lingue di terra), la uniscono alla terra ferma. Lo scambio delle acque, del pesce e della fauna è regolamentato e sotto tutela dello stato e del WWF. Italo Balbo partì da Orbetello per la storica trasvolata atlantica.
Nel 1610 un morente Michelangelo Merisi fu ritrovato a Porto Ercole e, pur soccorso, non si poté che constatarne la morte: è sepolto nella chiesa di S. Erasmo. A Porto Ercole si possono ammirare due fortezze che sembrano appoggiate su altrettante diverse colline ma, in realtà, le colline sono state scavate e le fortezze hanno più piani non visibili: uno stratagemma per ingannare i nemici. Attualmente le fortezze sono diventate dei condomini privati con ancora presenti solai in legno con mattonelle inchiodate che potevano essere divelte e tirate come proiettili.
Capalbio è centro fortificato con due cinte murarie ed è diventato famoso poiché frequentato da politici che si riunivano in piazza Magenta in agosto: una dependance della politica romana. Occhetto ha un podere nei dintorni. Abbiamo visto Palazzo Collacchioni con la torre Aldobrandesca, dove soggiornava sovente Giacomo Puccini che, oltre a essere un grande compositore, è stato il primo italiano multato per eccesso di velocità.
Il Giardino dei Tarocchi è costellato di grandi figure realizzate con strutture in ferro ricoperte di calcestruzzo, specchi e ceramiche. Un lavoro incredibile realizzato fra il 1978 e il 2002 da Niki de Saint Phalle e dal di lei marito che faceva figure cinetiche motorizzate con oggetti di recupero. Qualcosa di affascinante, fra sogno e realtà. Aveva preso spunto dal parco Guel di Gaudì e continuò a lavorarci malgrado fosse affetta da artrite reumatoide. Un masso di tufo divenne la sua casa con all’interno bagno, cucina e camera da letto; il tutto ricoperto di specchi: roba da uscire di testa…
Pitigliano è un incredibile borgo arroccato su speroni di tufo con il duomo e la sinagoga del ghetto ebraico all’interno del quale c’era il forno per il pane azzimo, le vasche per tingere i tessuti (rigeneravano tessuti usati), il bagno per la purificazione delle donne dopo il parto e le mestruazioni e la macelleria kasher. Riuscivano a produrre anche il vino ma solo il rabbino poteva attestare che fosse stato fatto secondo la tradizione. Nel 1500 l’ebreo Davide Pomis fu un medico famoso al servizio di Nicola II Orsini: alla morte della moglie gli fu donato un terreno, dove poterla seppellire, che ancora oggi è un cimitero ebraico in uso. Ghetti ebraici ce n’erano a Firenze e Siena. Le donne dovevano portare il velo, gli uomini la kippah. Durante la settimana santa non potevano uscire dal ghetto e questo valeva anche per la notte. Circa 400 persone vivevano all’interno dei ghetti.
Sovana: altro delizioso borgo sempre su speroni di tufo dove ancora le donne stanno sulle porte di casa a lavorare all’uncinetto circondate da vasi di fiori.
11 aprile. Acquapendente: cittadina vivace e trafficata. All’interno dell’imponente Duomo, nella cripta, la ricostruzione di come era al tempo il Santo Sepolcro e la colonna dove Gesù fu flagellato con macchie di sangue. Domina la piazza la statua di Girolamo Fabrizio medico chirurgo all’avanguardia.
Orvieto: splendida chiesa con la sua facciata gotica opera dell’architetto senese Lorenzo Maitano, piena di sculture e richiami biblici, custodisce la reliquia della transustanziazione proveniente da Bolsena. Diverse statue ornano l’interno della chiesa, alcune con marmi recuperati da statue antiche. Abbiamo visitato la Cappella di S. Brizio o Nova con dipinti del beato Angelico, terminati poi da Luca Signorelli.
Sull’altare una pietà di Ippolito Scalza del 1579. Una splendida pietà dove oltre a Maria e Gesù c’è la figura di Nicodemo e della Maddalena.
In definitiva un viaggio oltre che piacevole estremamente interessante!
Gemma Fiabane