Trescore Balneario 2016
4-16 aprile
Foto
Resoconto
…Sapete, in italiano si chiamerebbero cure termali; io invece le chiamo fatiche termali perchè tali sono: un impegno importante sul piano fisico. Per fortuna, anche importante sul piano della salute, altrimenti il piccolo esercito di impavide signore (con qualche uomo coraggioso) si sarebbe sciolto da tempo. E poi ci sono altre fatiche, quelle delle organizzatrici, che quest’anno si sono ritrovate a dover cercare nuovi adepti dopo la disdetta di alcuni dei primi – il tutto per far sì che il costo del viaggio in pullman, su e giù per 12 giorni di fila, non risultasse proibitivo per ciascun partecipante.
Ma vorrei tornare alle impavide signore, perché io ho una ammirazione sconfinata per loro: vanno avanti, giorno dopo giorno, aerosol dopo aerosol, fango dopo fango, e non le senti mai lamentarsi di essere stanche. E trovano anche il tempo di andare in paese, dal fornaio che fa il pane buono, dal vivaio dove trovi belle piantine per il balcone, magari anche al mercato settimanale di Trescore.
Fanno bene le “fatiche” termali? Per le nostre signore, penso di sì: sono un fantastico esempio di che cosa sia la resilienza. Per chi non lo sa, il dizionario dice che si tratta della capacità di un materiale di assorbire un urto senza rompersi, oppure in senso metaforico di far fronte in modo positivo ad eventi traumatici della vita. Per le impavide signore dell’MTE, le “fatiche” termali non sono affatto tali; anzi, per loro le cure termali sono piuttosto gite termali.
Ma non dovete pensare che le terme di Tescore Balneario sono un luogo terribile, dove si viene martellati. Intanto Trescore è un paese di diecimila abitanti della val Cavallina, con una bella esposizione, possiede una villa degli eredi dei conti Suardi con un oratorio con gli affreschi cinquecenteschi di Lorenzo Lotto; le terme sono antiche, ci andarono persino Bartolomeo Colleoni a fine ‘400 e Garibaldi nel 1862 a “passare le acque” (a fare i bagni nell’acqua sulfurea; non per niente il paese si chiama Balneario). Sei anni fa, nel 2008, fu indetto un referendum, che chiedeva alla cittadinanza se voleva cambiare il nome del paese – da Trescore Balneario a Trescore Terme. Un plebiscito per il cambio nome, direte voi….No, andò a votare solo il 41% dei residenti e così, secondo la legge del referendum abrogativo, restò in vigore il nome vecchio.
Santina
Ritorna ai Resoconti
Ma vorrei tornare alle impavide signore, perché io ho una ammirazione sconfinata per loro: vanno avanti, giorno dopo giorno, aerosol dopo aerosol, fango dopo fango, e non le senti mai lamentarsi di essere stanche. E trovano anche il tempo di andare in paese, dal fornaio che fa il pane buono, dal vivaio dove trovi belle piantine per il balcone, magari anche al mercato settimanale di Trescore.
Fanno bene le “fatiche” termali? Per le nostre signore, penso di sì: sono un fantastico esempio di che cosa sia la resilienza. Per chi non lo sa, il dizionario dice che si tratta della capacità di un materiale di assorbire un urto senza rompersi, oppure in senso metaforico di far fronte in modo positivo ad eventi traumatici della vita. Per le impavide signore dell’MTE, le “fatiche” termali non sono affatto tali; anzi, per loro le cure termali sono piuttosto gite termali.
Ma non dovete pensare che le terme di Tescore Balneario sono un luogo terribile, dove si viene martellati. Intanto Trescore è un paese di diecimila abitanti della val Cavallina, con una bella esposizione, possiede una villa degli eredi dei conti Suardi con un oratorio con gli affreschi cinquecenteschi di Lorenzo Lotto; le terme sono antiche, ci andarono persino Bartolomeo Colleoni a fine ‘400 e Garibaldi nel 1862 a “passare le acque” (a fare i bagni nell’acqua sulfurea; non per niente il paese si chiama Balneario). Sei anni fa, nel 2008, fu indetto un referendum, che chiedeva alla cittadinanza se voleva cambiare il nome del paese – da Trescore Balneario a Trescore Terme. Un plebiscito per il cambio nome, direte voi….No, andò a votare solo il 41% dei residenti e così, secondo la legge del referendum abrogativo, restò in vigore il nome vecchio.
Santina
Ritorna ai Resoconti