Valle Vigezzo (2015)La gita del 18 giugno è stata una gita speciale: è stata l'ultima dell'anno sociale 2015 dell'MTE, con un programma davvero intenso. Siamo partiti presto, con l'allegria di sempre, quasi tutti con il naso all'insù, scrutando il cielo e sperando che la pioggia dei giorni precedenti ci desse una tregua. Una bella sorpresa poi ci attendeva: questa volta c'era sul pulmann, per la gioia di tutti, padre Massimo. La strada è vuota, il tempo regge, si viaggia spediti ed ecco finalmente la valle Vigezzo! Dapprima stretta, tutte curve, magnifici boschi che lambiscono il fiume, poi, all'improvviso, si allarga e si mostra in tutta la sua bellezza. Paesi da una parte e dall'altra, case curate, giardini fioriti e il verde che incanta. Oltrepassiamo Santa Maria Maggiore (torneremo per visitarla dopo il pranzo) e ci dirigiamo verso il Santuario di Re che deve la sua importanza alla prodigiosa effusione di sangue avvenuta nel 1494 da un affresco raffigurante la Madonna col Bambino. Questa la storia: «Correva l'anno 1494, allora Re era solo uno dei tanti villaggi sparsi lungo la vallata. Una piccola chiesetta sorgeva vicino all'abitato, e sulla facciata era affrescata una Madonna col Bambino. Quel martedi 29 aprile, un certo Giovanni Zuccono, forse
adirato per un gioco andato male, forse un po' ubriaco, scagliò una pietra contro l'affresco. Questo atto provocò una abbondante effusione di sangue dalla fronte della Vergine che durò fino al 18 maggio e portò il podestà di allora, Daniele Crespi, a certificare il fatto con una pergamena; le autorità civili e religiose poi attestarono il miracolo. Fu edificata allora una chiesa più grande che conglobava l'affresco originario; successivamente si realizzò un tempio più grande sino ad arrivare all'attuale basilica in stile bizantino-rinascimentale che impressiona per la sua bellezza e imponenza. In un tabernacolo sul retro dell'altare sono conservate in un'ampolla di cristallo pezzuole di stoffa intrise del sangue miracoloso».Dopo aver visitato la basilica e sentito la sua storia, alle 11 Padre Massimo ha celebrato la Santa Messa nella sottostante chiesetta di recente costruzione posta proprio sotto quella originaria. Sono stati momenti di condivisione vera e un ringraziamento particolare va a padre Massimo per la sua calorosa vicinanza a tutti. Poi il pranzo in un ottimo ristorante a conversare con vecchi e nuovi amici; subito dopo via verso Santa Maria Maggiore, un bel paese che ricorda il Tirolo e "patria" degli spazzacamini (ahimè il museo a loro dedicato era chiuso). Alle 16 tutti sul pulmann verso casa. All'arrivo ci si abbraccia, ci si scambiano i saluti e a me che dico ad una cara amica: "Buone vacanze, stai serena e in buona salute!" mi sento rispondere: "Grazie anche a te e a settembre...si ricomincia!". Luisa |
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