Vicenza
30 novembre 2017
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MTE A VICENZA
Il 30 novembre, giorno dell'onomastico e compleanno di Andrea Palladio eravamo a Vicenza ad ammirare le opere di questo nostro grande architetto. Palladio (1508 - 1580) ha arricchito con i suoi lavori la città e la zona veneta circostante. Sulle vie del centro storico si affacciano i bei palazzi progettati da lui e costruiti con materiale povero ma abbelliti da fregi e colonne di stile classicheggiante. Sembrava di passeggiare in un'epoca passata! Sicuramente il Teatro Olimpico è un capolavoro palladiano: è un teatro stabile coperto, il primo in Europa a riprendere l'usanza dei teatri coperti di epoca romana, voluto dagli Accademici vicentini per la messa in scena di opere classiche. Palladio lo ha progettato, è stato costruito in soli cinque anni, ma è stato comunque terminato dopo la morte del Maestro. All'interno vi sono parecchi posti a sedere, le pareti sono abbellite da nicchie con statue, le scene fisse in legno sono le uniche di opera rinascimentale e rappresentano strade di una immaginaria città che confluiscono sul palcoscenico, la profondità è data da effetti ottici notevoli. Un vero capolavoro! Solo la visita al Teatro vale il viaggio. Nel pomeriggio abbiamo visitato la mostra di Van Gogh ospitata nella Basilica Palladiana che affaccia sulla splendida Piazza Dei Signori. La mostra comprende disegni e dipinti realizzati dal 1880 al 1890 anno della morte dell'artista. Sono lavori legati al mondo degli umili con figure dai tratti abbozzati, dai colori scuri che
emanano fatica, dolore. Nel primo periodo Van Gogh ama rappresentare il mondo contadino intorno a lui, copia quadri di grandi artisti come Millet e cerca un suo stile. Era autodidatta e non ebbe successo in vita, nessuno comprava i suoi lavori troppo diversi dal gusto dell'epoca. Il fratello Theo lo incoraggia a continuare e lo invita a Parigi dove Vincent incontra pittori affermati. Dopo il soggiorno parigino Van Gogh usa colori più chiari, dipinge all'aperto soggetti legati alla realtà del sud della Francia dove vive. Nell'ultima parte della sua vita, dopo il violento litigio con Gaugin, Van Gogh cambia nuovamente stile. La pennellata diventa più vorticosa e contorta, il colore più denso e i quadri esprimono il suo travaglio interiore che sfocerà nel suicidio il 29 luglio 1890. Da "Gli Zappatori" ai "Mangiatori di patate", dal "Il Moulin de la Galette" a "Ulivi" o "Paesaggio con pioggia, Auvers" abbiamo scoperto l'opera ma soprattutto l'anima di questo grande pittore.
E' stata una giornata ricca di emozioni a contatto con due grandi artisti del passato e Vicenza è sicuramente stata un'incantevole contenitore di tutti questi capolavori.
Paola
Il 30 novembre, giorno dell'onomastico e compleanno di Andrea Palladio eravamo a Vicenza ad ammirare le opere di questo nostro grande architetto. Palladio (1508 - 1580) ha arricchito con i suoi lavori la città e la zona veneta circostante. Sulle vie del centro storico si affacciano i bei palazzi progettati da lui e costruiti con materiale povero ma abbelliti da fregi e colonne di stile classicheggiante. Sembrava di passeggiare in un'epoca passata! Sicuramente il Teatro Olimpico è un capolavoro palladiano: è un teatro stabile coperto, il primo in Europa a riprendere l'usanza dei teatri coperti di epoca romana, voluto dagli Accademici vicentini per la messa in scena di opere classiche. Palladio lo ha progettato, è stato costruito in soli cinque anni, ma è stato comunque terminato dopo la morte del Maestro. All'interno vi sono parecchi posti a sedere, le pareti sono abbellite da nicchie con statue, le scene fisse in legno sono le uniche di opera rinascimentale e rappresentano strade di una immaginaria città che confluiscono sul palcoscenico, la profondità è data da effetti ottici notevoli. Un vero capolavoro! Solo la visita al Teatro vale il viaggio. Nel pomeriggio abbiamo visitato la mostra di Van Gogh ospitata nella Basilica Palladiana che affaccia sulla splendida Piazza Dei Signori. La mostra comprende disegni e dipinti realizzati dal 1880 al 1890 anno della morte dell'artista. Sono lavori legati al mondo degli umili con figure dai tratti abbozzati, dai colori scuri che
emanano fatica, dolore. Nel primo periodo Van Gogh ama rappresentare il mondo contadino intorno a lui, copia quadri di grandi artisti come Millet e cerca un suo stile. Era autodidatta e non ebbe successo in vita, nessuno comprava i suoi lavori troppo diversi dal gusto dell'epoca. Il fratello Theo lo incoraggia a continuare e lo invita a Parigi dove Vincent incontra pittori affermati. Dopo il soggiorno parigino Van Gogh usa colori più chiari, dipinge all'aperto soggetti legati alla realtà del sud della Francia dove vive. Nell'ultima parte della sua vita, dopo il violento litigio con Gaugin, Van Gogh cambia nuovamente stile. La pennellata diventa più vorticosa e contorta, il colore più denso e i quadri esprimono il suo travaglio interiore che sfocerà nel suicidio il 29 luglio 1890. Da "Gli Zappatori" ai "Mangiatori di patate", dal "Il Moulin de la Galette" a "Ulivi" o "Paesaggio con pioggia, Auvers" abbiamo scoperto l'opera ma soprattutto l'anima di questo grande pittore.
E' stata una giornata ricca di emozioni a contatto con due grandi artisti del passato e Vicenza è sicuramente stata un'incantevole contenitore di tutti questi capolavori.
Paola