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MACCHÈ ANZIANI D'EGITTO!!! CMTE SEGRATE

Articoli del giornalino maggio/giugno 2016

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Cieli dei cieli
Carissimi, nella nostra preghiera ogni volta che recitiamo il Padre Nostro diciamo: Padre nostro che sei nei cieli... Dunque posizioniamo il Padre nostro “nei cieli”. Dopo aver ripetuto questa preghiera migliaia di volte nella mia vita, mi sono chiesta: dove sono questi cieli?E' un argomento importante che non vuole mettere in dubbio la nostra fede, anche se non mi vieta di cercare cosa dicono i testi sacri e altri studi fatti in proposito su questi "cieli".
Il Regno dei Cieli è un concetto chiave del Cristianesimo basato su una espressione attribuita a Gesù e riportata nei Vangeli. A volte è indicato anche come Regno di Cristo o, più semplicemente, Il Regno o Regno. La parola regno ricorre nel Nuovo Testamento più di 100 volte ed è utilizzata soprattutto dai primi tre Vangeli.
Secondo alcuni studiosi del testo biblico, si deve pensare che l'espressione sia stata alterata per venire incontro alle esigenze dei primi cristiani ebrei che preferivano evitare di menzionare direttamente il nome di Dio. Soprattutto all'inizio della sua predicazione Gesù sottolinea l'imminenza di questo regno dei cieli (o di Dio).
In Genesi (1,20) viene detto: "Volino creature alate sopra la terra sulla faccia della distesa dei cieli". In questo caso si riferisce all'atmosfera celeste.Isaia profeta (13,10) menziona "le stelle dei cieli e la costellazione di Orione: quello che oggi chiamiamo spazio cosmico. Il termine cielo (o cieli) ha più di un significato, dunque.
E ancora, Nel libro dei Re (8,30) e in Matteo (18,10)si dice che Dio ha la sua dimora nei cieli  e che ci sono angeli nel cielo. Qui i termini cielo e cieli non sono metafore, ma descrivono un posto vero e proprio in cui qualcuno vive. L'Ebraismo, pur dando più risalto alla vita presente che alla vita dopo la morte, ammette il fatto che si va in cielo dove l'anima percepisce la vicinanza a Dio maggiore di quella che aveva in precedenza.Induisti e Buddisti credono che il cielo sia costituito da molti livelli spirituali e secondo loro il raggiungimento del Nirvana è una condizione più elevata rispetto al cielo (?!). Un'enciclopedia cattolica definisce il cielo "la dimora dei beati che muoiono nel Signore".
Tutte queste versioni sul cielo (o cieli) possono non essere sufficienti a chiarire l'argomento con spiegazioni più o meno esaustive. Poiché viviamo in un mondo dove non mancano problemi etici, sociali ed economici, disquisire sui problemi dei cieli può apparire un argomento di pura curiosità e di poco conto.Per coloro che sono credenti e pensano a ciò che può accadere dopo la morte, il discorso ha, invece, una certa valenza conseguenziale.




​Montagnes…mon amour!!!

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Camminare in montagna è un attività fisica molto completa e alla portata di tutti che fa bene alla salute. Camminare è un movimento semplice e naturale, un movimento  innato nell’uomo, che non ha bisogno di grandi spiegazioni. Farlo in montagna, immersi nella natura, a stretto contatto con l’ambiente e lontano dai frastuoni e dal ritmo frenetico della città, aiuta ad amplificarne il beneficio.Per cominciare a camminare in montagna il mio consiglio è di iniziare molto gradualmente sia per quanto riguarda il dislivello che per quanto riguarda lo sviluppo e la lunghezza delle camminate in modo da dare tempo al corpo di adattarsi al nuovo tipo di sforzo. Durante la camminata tenete sempre sotto controllo la respirazione e adeguate il passo al tipo di terreno che incontrerete. Se siete alle vostre prime uscite il mio consiglio è quello di usare gli appositi bastoncini da trekking. Tenete alta l’attenzione su cosa state facendo perchè, soprattutto in discesa, se si è stanchi è facile appoggiare male i piedi e rischiare slogature alle caviglie e  pericolose perdite di equilibrio.Oltre a portare dei reali e tangibili benefici al corpo, la camminata in montagna costituisce un ottimo rimedio contro lo stress. L’attività fisica
svolta in un ambiente ricco di ossigeno ed aria pura aiuta ad allentare le tensioni negative della mente e permette al corpo di rigenerarsi. Tutto ciò porterà a delle ripercussioni positive anche sui nostri pensieri. Immergendosi anche solo per qualche ora nella natura  alcune cose a fine giornata si vedranno da un altro punto di vista e alcuni pensieri negativi, del tutto inutili, come d’incanto non occuperanno più la nostra testa.
Oltre a portare dei reali e tangibili benefici al corpo, la camminata in montagna costituisce un ottimo rimedio contro lo stress. Anche l’aspetto esteriore del corpo migliorerà. Inoltre, usando i bastoncini telescopici da trekking (molto consigliati anche per un maggiore stabilità e per alleggerire, soprattutto in discesa, il peso sulle ginocchia e sulle caviglie), si manterranno in attività anche i muscoli delle braccia e quelli della parte alta del corpo.
(da una ricerca di) Paolo
 
Importante
MONTAGNES MON AMOUR
26 giugno/5 luglio: vacanze estive a Moena,
la fata delle Dolomiti – partenza ore 14 Villaggio/ore 14.15 Segrate Centro


CARO Gianluca

Caro Gianluca [Poldi],
quel mercoledì ho partecipato con convinzione alla celebrazione della "Giornata  del Ricordo”,  per dimostrare  solidarietà nei confronti di tutti coloro che hanno pagato con la perdita della vita, degli affetti cari, dell'abbandono della propria terra ecc. Negli anni 1945 e oltre,  l'Esercito di Liberazione iugoslavo usò nei confronti della popolazione  italiana  dell'Istria e della Dalmazia una  "Pulizia etnica" , tipica dei regimi totalitari che  sia per le dimensioni sia per l'efferata  crudeltà con cui si espresse non può avere giustificazioni. Nel corso della cerimonia  la figlia di Piero Tarticchio ha letto un toccante documento del padre  sugli avvenimenti che lo hanno colpito negli effetti più cari. A parer mio questo documento mancava di una completa analisi storica.  Quanto è accaduto non nacque nel 1945 ma bensì esso ha avuto origine dagli opposti nazionalismi che nel secolo passato  dettero origine alla  prima guerra mondiale. In quelle terre, da una statistica del 1910, la popolazione  degli italiani rappresentavano  il 2,7% dell'intera popolazione. Col trattato di Rapallo, del 1920 e la conseguente  assegnazione  dell'Istria e Dalmazia all'Italia, iniziò un processo di italianizzazione  forzata, come nel Sud Tirolo, che provocò tanti risentimenti. Con l'avvento del fascismo questo processo di italianizzazione  si accentuò per la sua virulenza anche con violenze personali nei confronti  delle popolazioni autoctone . Diversi
esponenti di etnie non italiana finirono "infoibati".    Da allora  gli storici iniziarono a parlare delle foibe.
Nel 1923 furono chiuse:320 scuole di lingua slovena, 129  scuole di lingua croata. Furono chiusi  tutti i circoli culturali della regione.  Sempre con decreto del 1923 furono imposti  toponimi italiani anche a quei villaggi dove gli abitanti erano esclusivamente sloveni e croati. Nel 1928 con Regio decreto furono vietati ai parroci e agli uffici anagrafici l'iscrizione nei registri di nomi stranieri. .Ovviamente i documenti  ufficiali erano redatti in  solo italiano. L'amministrazione  civile  e militare divenne tutta italiana.  Il 6/4/1941 le truppe dell'asse invasero la Iugoslavia e ebbe origine la resistenza . A questa il  Gen. Roatta, comandante delle truppe italiane, reagì con particolare violenza con  fucilazioni in massa, con distruzione di interi villaggi, con la  deportazioni  nei campi di concentramento, ecc. Operazione che  a me hanno richiamato alla memoria le stragi fatte dalle truppe tedesche nel mio Valdarno con oltre 400 morti e   diversi paesi e case  bruciate. A fine guerra la Iugoslavia avrebbe chiesto l'incriminazione  del generale Roatta. Con l'otto settembre molti militari italiani si sono uniti alla  resistenza Iugoslava. Ovviamente  questo non giustifica affatto quanto è accaduto nel 1945 e oltre!
Solo che  un'informazione incompleta rischia di vanificare la  finalità della giornata del ricordo che non può essere  quella di indicare dei colpevoli ma di educare gli uomini alla tolleranza. Un abbraccio.
Arnolfo

polituncoli

Ovvero: il ruggito del coniglio.
I nostri polituncoli proclamano. “Lotteremo come leoni per l’attuazione delle riforme”. I conigli si sono messi a ruggire. WWF sta pensando seriamente di far loro causa per diffamazione. I forcaioli, sventolando il Tricolore applaudono le Forze dell’Ordine che hanno il merito di evidenziare il silenzio della Casta, l’assenza delle istituzioni, i l vuoto della politica, la quale tace perché non ha nulla da dire. La Casta pensa: “lasciamoli sfogare, così dopo tutto torna come prima”. Forse qualcuno potrebbe pensare: “Un giorno (forse) i nostri governanti andranno a letto con la partitocrazia e si desteranno con la rivoluzione di piazza”. Ma tutto ciò non accadrà mai in Italia. Gli italiani sono diventati come somari che non si ribellano perché rassegnati a prenderle. Il Popolo sogna che Poliziotti, Carabinieri, Finanzieri potrebbero essere le avanguardie, che calano su Roma ... ma poi pensa: “già in passato qualcuno ebbe questa idea e gli andò male”. I polituncoli (tutti) gridano in tv, alla radio, sui giornali: “Faremo le riforme!”  Hanno avuto settanta anni per farle, invece hanno usato il tempo per creare una perfetta macchina burocratica, mafiosa, vampira e usuraia. La paura li spinge a promettere in continuazione tutto a tutti, ma nulla più. E’ stato nominato un nuovo Commissario a Pompei, tuttavia continuano a verificarsi i soliti crolli, i soliti sperperi, i soldi dirottati per altre attività, le solite infiltrazioni malavitose, il parassitismo, la chiusura del sito archeologico a causa delle assemblee sindacali…

Agenda 2030

Verdura&Ortaggi

Il 25 settembre 2015 è stato papa Francesco ad aprire i lavori del vertice delle Nazioni Unite a New York. La presenza del pontefice ha avuto risonanza mondiale e ne ha avuta ancor  più in Italia. Sei mesi dopo questo evento è quasi del tutto dimenticato, invece sarebbe bene ricordarlo, soprattutto perché, dopo tre giorni di riunioni, 193 Nazioni hanno sottoscritto 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS) che hanno preso il nome di “Agenda 2030”. Essa inizia con questa affermazione: Nessuna Nazione è in grado di risolvere da sola problemi globali quali l’estrema povertà di alcune regioni; i cambiamenti climatici; la distruzione dell’ambiente; le crisi sanitarie. Chi ricorda l’enciclica di papa Francesco “Laudato sì” sa che essa trattava proprio di questi problemi universali.  L’Agenda 2030 costituisce il quadro di riferimento per ogni Nazione alfine di attuare uno Sviluppo Sostenibile. L’Agenda tiene conto che non può esserci Sviluppo Sostenibile senza pace, sicurezza e rispetto dei diritti umani. Tutti i 193 Stati che hanno sottoscritto l’Agenda sono tenuti a contribuire all’attuazione degli obiettivi. I rispettivi governi sono tenuti a mobilitare gli investimenti delle imprese private affinché  esse, nel loro ambito specifico, tengano conto dei criteri di sostenibilità. I singoli Stati devono anche informare in maniera trasparente i propri
cittadini, cosa che, almeno in Italia, non è ancora avvenuta. L’Assemblea delle Nazioni Unite sembra intenzionata a non lasciare che l’Agenda 2030 rimanga una bella dichiarazione d’intenti; le premesse per una buona riuscita del piano sembra proprio che ci siano; bisogna però che per la sua attuazione ci sia soprattutto il contributo dei media per informare i cittadini i quali poi potrebbero far sentire la loro voce  utilizzando i mezzi che la tecnologia mette a disposizione. Il modo più semplice per sapere in cosa consistano i 17 obiettivi dell’Agenda è quello di utilizzare la rete informatica; in numerosi siti se ne può trovare sia la versione integrale che quella sintetica. Sono da leggere, se non altro per sapere che al mondo non c’è solo chi si dedica alla sua distruzione, ma anche chi  cerca di fare il possibile per migliorarlo.
Enrico
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DAL TALMUD
State molto attenti a far piangere una donna, che poi Dio conta le sue lacrime! La donna e' uscita dalla costola dell'uomo, non dai piedi perché dovesse essere pestata, non dalla testa per essere superiore, ma dal fianco per essere uguale....un po’piu' in basso del braccio per essere protetta, e dal lato del cuore per essere Amata...."

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La verdura è uno dei migliori alleati del nostro organismo, soprattutto quando le temperature della bella stagione aumentano: perché reidratano e favoriscono anche una buona tintarella. Carote, spinaci, radicchio sono infatti alimenti ideali per avere un’abbronzatura perfetta. Il segreto è la presenza di vitamina A, che, oltre a difendere l'organismo dai raggi solari, favorisce la produzione nell'epidermide della melanina, il pigmento che dona alla pelle un colorito più scuro. Tra gli altri vegetali abbronzanti, ci sono cicoria, lattuga, sedano, peperoni, pomodori che presentano comunque contenuti elevati di vitamina A. La verdura è anche ricca d’acqua e aiuta a mantenere l'equilibrio di liquidi nell'organismo e a regolare la pressione. Inoltre, apporta direttamente al nostro corpo vitamine e sali minerali, oltre all’ossigeno, al magnesio e al ferro. Queste sostanze hanno un ruolo fondamentale nel garantire l’efficienza del metabolismo energetico, oltre a possedere un provato effetto antitumorale. Tra le proprietà benefiche della verdura occorre sottolineare che è ricca di fibre, indispensabili per il buon funzionamento dell'intestino e per il mantenimento dell'equilibrio della flora intestinale. Un regolare consumo di verdura, inoltre, ha un ruolo protettivo nei confronti delle malattie cardiocircolatorie. Il merito sembra essere delle sostanze antiossidanti, come la vitamina C, E ed il beta carotene, che contrastano i radicali liberi e limitano la formazione di placche arteriosclerotiche nei vasi sanguigni. Tuttavia ogni verdura ha la sua specificità. Ad esempio gli asparagi hanno notevoli proprietà diuretiche, mentre i carciofi sono utili per depurare il fegato, e si consigliano anche a chi soffre di colite, diabete, anemia, artrite, intossicazioni, orticaria ed colesterolo alto. Il cavolo possiede delle sostanze che rallentano la tiroide, si sconsiglia infatti a chi ha un metabolismo "rallentato". Il cetriolo invece ha proprietà vermifughe, mentre la cipolla è ottima per ridurre gli acidi urici e il colesterolo, svolge una notevole attività battericida e vasodilatatrice arteriosa, ma non è adatta a chi ha la cirrosi epatica o un tumore al fegato. Il finocchio e la lattuga sono rispettivamente un ottimo digestivo, e un buon calmante. La melanzana invece stimola la secrezione gastrica e depura il fegato. La patata è adatta a chi soffre di ulcera gastrica o duodenale. Il peperone poi, ricco di vitamina C, è indicato contro i disturbi reumatici e della tonicità delle vene. E infine porro, radicchio e sedano. Il primo agisce come dissolvente di calcoli renali, epatici e biliari; il secondo contiene sostanze digestive, depurative e lassative; il sedano aiuta a combattere l’afonia perché è ricco di iodio. Si consiglia comunque di consumare sempre verdure di stagione, per trarne i massimi vantaggi e per garantire al nostro organismo un loro completo assorbimento. La cottura, inoltre, dovrebbe essere sempre breve, per mantenere il più possibile intatte, non solo le caratteristiche nutrizionali, ma anche il sapore dei singoli ortaggi.
(da una ricerca di)
Aldo


​LETTERA IMPROBABILE


Carissimi amici e amiche con qualche …anta in più, se vi hanno insegnato a salutare quando entravamo in un ambiente, fosse anche casa propria, se vi hanno insegnato a dare del Lei come forma di rispetto, se vi hanno detto che negli autobus e nei tram (ma vale anche per i treni) il posto a sedere si lasciava alle donne incinte , a quelli più grandi di voi, alle persone anziane, se vi hanno insegnato che i beni comuni vanno rispettati più dei propri, se vi hanno insegnato l’onestà è un valore e non un difetto, se vi hanno insegnato che il rispetto mostrato è il rispetto guadagnato.  Se siete cresciuti con il cibo fatto in casa, se avete giocato vin strada per ore, se non avevate i vestitini firmati. Se la vostra casa non era a prova di bambino, se vi mettevano  in castigo se vi comportavate male e uno scappellotto ogni tanto l’avete preso, se avete (forse) avuto una TV in bianco e nero e per cambiare canale dovevate alzarvi dal divano, se avete trovato sempre i negozi chiusi la domenica e bevuto ​l’acqua del rubinetto. Se desghej di mancia vi bastavano per tutta la settimana, se un gelato a casa era un avvenimento, se una caramella rendeva felici figli e nipoti. Se non conoscevate l’inglese a 6 anni e non avevate il telefonino a 9 anni, ma sapevate bene cos’era l’educazione….allora potrete dimostrare, prove alla mano, che siete sopravvissuti lo stesso!!!
Paola 

VILLA ARZILLI !!!

Vi ricordate?Era il 2009 quando durante una gita in pullman fantasticavamo circa la realizzazione di un progetto: unire le nostre risorse e metterci in comunità, cercare un casale in campagna, sistemarlo ed andarci a vivere. Quante risate!! Avevamo anche il nome: "COMUNITA' PARADISO", e fatto anche lo statuto. Molti avevano aderito, ognuno aveva il proprio compito.
Non sono passati molti anni, ma alla nostra età 7 anni sono tanti. Ci sentivamo in forza e il nostro spirito ci dava la voglia di fantasticare; facevamo a gara a chi le sparava più grosse. Alcuni di noi hanno gli acciacchi e problemi vari dell’età e così il nostro sogno svanisce, non si fa più niente. Amen. Però la Marisa con la sua autorità chiara e indiscussa che aveva esercitato in modo discreto e misurato nel distribuire i compiti, non rinuncia al pensiero di una vita comunitaria,e ha pensato che potremmo ritirarci alla "VILLA ARZILLI", serviti e riveriti.La Silvana non deve più fare da mangiare, la Ida non deve più pulire i vetri e l'Ivonne può dimenticarsi di aver fatto l'infermiera, se non ci sentiamo bene ci pensano gli altri, la Marisa non deve più distribuire i compiti, la Maria non farà più le conserve, la Maria Rosa non farà più la sarta e gli uomini non dovranno più lavorare. Sai che bello!! Avremo tutto il tempo per goderci le giornate: giocare a  Burraco, scala
40, scopa, bocce, tombola,
peppatencia, musica, ballo, lettura, passeggiate, chiacchierate, rosari: perché dobbiamo pensare anche all'anima e naturalmente delle belle mangiate.Si vedrà. Per adesso è una bozza di progetto, che porterò all'attenzione delle persone interessate, perché partecipare è la ricetta per vincere la solitudine. Mi dimenticavo ARZILLI sta per "vecchietti arzilli"!!!
Marisa
 

 
 
Curioso
Molti secoli fa, gli uomini incominciarono a montare a cavallo solo dopo che, per l'invenzione della ruota, lo utilizzarono come animale da lavoro: in precedenza lo avevano addomesticato soltanto per servirsi della sua pelle, molto dura e resistente, e per nutrirsi della sua carne.

​Avvocatt de gronda. Tipica espressione milanese che definisce una persona un avvocato da strapazzo, uno sputa sentenze senza logica. Questo detto era diffuso specialmente nella campagna milanese e in particolare nella bassa milanese. Avvocatt de gronda erano soprannominati i contadini saccenti, che erano soliti sentenziare e dare consigli a tutti, anche non richiesti. Costoro trascorrevano le loro giornate all'aperto chiacchierando con i passanti stando appoggiati ai muri delle loro case, al riparo della gronda.
El perdon de Maregnan. Il significato di questa espressione sembra ermetico, ma diventa chiaro se si ricorda che Marignano è la vecchia denominazione dell'attuale Melegnano. A Melegnano si celebra ancora ai nostri giorni al giovedì santo un'antica festa del perdono, durante la quale sono concesse ai fedeli speciali indulgenze. Da tutto ciò viene il detto elperdon l'è a Maregnan o elperdon de Maregnan, che i milanesi usavano con chi aveva compiuto qualche malefatta e doveva subire un giusto castigo. Se il colpevole invocava una non meritata indulgenza, si sentiva talvolta rispondere che elperdon l'è a Maregnàn, ossia il perdono lo si concede a Melegnano, perché a Milano se si sbaglia, si paga.

Leggende sul gorgonzola

Quella più famosa vuole il gorgonzola come risultato delle pene d'amore di un giovane casaro, innamoratissimo della figlia del suo padrone. Un giorno il giovane casaro, pensando alla sua bella, mescolò distrattamente due diverse cagliate, che formarono uno strano formaggio. Il suo padrone, per punirlo, lo pagò con il formaggio nato dal suo sbaglio che però, all'assaggio, si rivelò buono e saporito. Alla fine il casaro riuscì a sposare la ragazza e il dono di nozze che ricevette fu proprio una forma del suo formaggio!
Manzoni ne parlò nei "Promessi Sposi": Renzo, fuggendo per le campagne milanesi, giunge infatti in una locanda situata tra Milano e Gorgonzola dove gli viene offerto dello "stracchino" e del vino. Perché "stracchino" e non solo gorgonzola? Perché prodotto con latte di vacche stracche (stanche) appartenenti alle mandrie in transito che si fermavano a Gorgonzola, cittadina alle porte di Milano, per riposare. Per questo Gorgonzola è la città più accreditata come luogo di origine dell'omonimo formaggio.Un'altra leggenda racconta che la notte di San Giorgio, il 23 aprile, i contadini rimasero a guardare una cometa, dimenticando il latte che avrebbero dovuto lavorare. Fu il potere magico della cometa a far nascere un nuovo formaggio dalle venature strane, il gorgonzola.Un eremita di nome Concordio contemporaneo del Vescovo Ambrogio viene ritratto nell'atto di donare al Vescovo
di Milano una forma di "formaggio del Diavolo": che il Vescovo "apprezzò nella sostanza, ma non nel nome". " Dice, infatti, la leggenda, che alla sua origine per qualche tempo il Gorgonzola fu chiamato "il formaggio del Diavolo", e che quel nome popolare venne poi proibito dal Vescovo Ambrogio a cui non dovette sembrare conveniente che al nostro tentatore potesse attribuirsi la bontà di un formaggio. Per volontà del Vescovo di Milano il Caseus Diaboli diventò caseusconcordiolus, cioè formaggio dell'eremita Concordio.
(da una ricerca di)
Chiara
 

 
FRAGILE
Una vita che indossa
un vestito di fragili cristalli
che ad ogni attrito si può incrinare.Un cuore trepidante
che sopporta il peso dei sentimenti
plasmati come argille delicate.
Un'anima che percepisce
la voce silente dei giorni
dove si alternano impennate e cadute.Attimi inaspettati di vive realtàche sono già vestigia
da tenere racchiuse
nel cassetto della memoria.
Questo è il mio oggi.
Fernanda





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