Articoli del giornalino novembre/dicembre 2016
Quella mangiatoiaTante volte mi sono fermato davanti al presepe già allestito, attratto dai colori dei personaggi, dalle luci, dai suoni, dalle varie scene di vita quotidiana del piccolo villaggio di Betlemme, quest’anno, però, non sono riuscito ad avere occhi che per la mangiatoia. Non la mangiatoia in quanto tale, ma quel suo essere vuota, pronta ad accogliere chiunque … Quella mangiatoia, ha accolto il Signore: non c'era posto per lui nell'albergo. Gli uomini non lo hanno accolto, il Figlio dell’Altissimo ha trovato calore laddove le bestie mangiano il loro fieno. Solo le fasce con cui Maria lo aveva avvolto, appena nato, per scaldarlo. Che strano il Natale! È la festa della non accoglienza di Dio e dell'accoglienza dell'uomo da parte sua. Più fisso quella mangiatoia più mi rendo conto che lì c'è tutto il senso di quella nascita, della missione di Gesù: è il compimento delle promesse di Dio, è la salvezza fattasi carne, è l'Amore fattosi uomo. La mangiatoia è il sogno di Dio, di quel Padre che vuole ridare dignità alla creatura che tradisce, uccide, violenta, genera ingiustizie e sofferenze. È il sogno di Dio che per amore nostro si fa uomo in noi per ridirci che la nostra vera identità è quella di essere come lui. È a quella mangiatoia che dobbiamo tornare per ritrovare noi stessi, per essere uomini veri. È quella semplice e povera mangiatoia che dobbiamo contemplare per riprenderci la nostra autentica umanità.Natale è il sogno di Dio di voler vedere quella mangiatoia sempre vuota, sempre libera, perché per ogni uomo che nasce, che viene alla luce, dovrebbe esserci sempre un posto caldo e accogliente in cui essere deposto e delle fasce che lo avvolgano come un abbraccio, vincendo così il freddo dell’indifferenza che uccide. Se per il Bambino di Betlemme, il Figlio di Dio, non c'era posto tra gli uomini… per noi, c'è e ci sarà sempre un posto nel cuore di Dio, di quel Dio che restituisce dignità e bellezza ad ogni carne. Senza l’amore, senza Dio, l'uomo sperimenta l'inferno in terra perché l'inferno è dovunque non c'è Cristo. Oggi, Gesù, nasce nella mangiatoia di tante vite distrutte, di tanti cuori incompresi, rifiutati, maltrattati, induriti e abbruttiti dal peccato e dall'egoismo, e a tutti ridona luce, pace, forza, coraggio, gioia, libertà…Gesù vuole nascere ogni giorno in noi per avvolgerci nelle fasce del suo amore, nel calore del suo abbraccio. Ma il sogno di Dio non finisce qui, non può finire così! Il suo sogno continua e spera che ogni uomo, ogni creatura si faccia mangiatoia, culla, casa per i suoi fratelli. È vero, Gesù, ogni anno ci riempiamo la bocca di questi paroloni… a Natale sembrano delle litanie obbligate dalla cantilena del buonismo, quasi un antidoto ai nostri Natali festaioli e consumisti…e intanto il nostro egoismo ci rende sempre più obesi e indifferenti. Spesso, anche in noi, non c’è posto per l'amore, per l'accoglienza di quegli ultimi cui tu, per primo, ti sei rivelato…Sgombera, Signore, la nostra vita da quanto ci appesantisce, da quanto non ci fa amare e ci impedisce di essere liberi. Ridonaci, in questo Natale, il gusto delle cose semplici che troppo spesso diamo per scontate, la gioia dell’essenziale. Sorprendici ancora una volta e facci scoprire che è bene che tu sia qui, tra noi, debole e indifeso bambino.
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Raccontami una storia
C'era una volta una coppia con un figlio di otto anni e un asino. Decisero di viaggiare, di lavorare e di conoscere il mondo e partirono tutti e tre con il loro asino. Arrivati nel primo paese, la gente commentava: "Guardate quel ragazzo quanto è maleducato...lui sull'asino e i poveri genitori, già anziani, che lo tirano" . Allora la moglie disse a suo marito: "Non permettiamo che la gente parli male di nostro figlio". Il marito lo fece scendere e salì sull'asino. Arrivati al secondo paese, la gente mormorava: "Guardate che svergognato quel tipo...lascia che il ragazzo e la povera moglie tirino l'asino, mentre lui vi sta comodamente in groppa". Allora, presero la decisione di far salire la moglie, mentre padre e figlio tenevano le redini per tirare l'asino. Arrivati al terzo paese, la gente commentava: "Pover'uomo! dopo aver lavorato tutto il giorno, lascia che la moglie salga sull'asino. e povero figlio. chissà cosa gli spetta, con una madre del genere!". Allora si misero d'accordo e decisero di sedersi tutti e tre sull'asino per cominciare nuovamente il pellegrinaggio. Arrivati al paese successivo, ascoltarono cosa diceva la gente del paese: "Sono delle bestie, più bestie dell'asino che li porta. gli spaccheranno la schiena!". Alla fine, decisero di scendere tutti e camminare insieme all'asino. Ma, passando per il paese seguente, non potevano credere a ciò che le voci dicevano ridendo: "Guarda quegli idioti; camminano, anche se hanno un asino che potrebbe portarli!" Morale: Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa andare bene come sei...vivi come credi...fai quel che ti dice il cuore...la vita è un'opera di teatro che non ha prove iniziali….Canta, ridi, balla, ama... e vivi intensamente ogni momento della tua vita... prima che cali il sipario e l'opera finisca senza applausi. (da una proposta di) Lucia Zecchinello |
Parole sagge
Chi sfrutta la paura? In un’intervista apparsa su la Repubblica del 5 agosto scorso, il novantunenne filosofo polacco SygmundBauman mette in guardia dai “leader politici” che usano sentimenti umani, quali l’ansia e la paura come strumenti di potere. Più correttamente avrebbe forse dovuto attribuire tale subdolo strumento non a leader politici ma a “leader di partiti” che poco hanno da condividere con la buona politica e il buon governo. L’ansia e la paura utilizzate per accaparrarsi voti e potere è evidentemente quella generata dal terrorismo e dai flussi migratori. Bauman ritiene che il terrorismo tragga la sua forza da due caratteristiche della società contemporanea: la globalizzazione e l’individualizzazione, e aggiunge: “La combinazione di questi due fattori rende quasi invincibile la guerra contro il terrorismo.” Nella loro campagna di acquisizione di voti, i partiti non si fanno scrupolo di creare un nesso tra immigrazione e terrorismo. Per Bauman lo scopo di tale falsa politica, basata sulla diffusione della paura, è quello di spostare l’attenzione dai problemi sociali che sono: la povertà, le disuguaglianze, l’ingiustizia, il degrado morale e ambientale. Aggiunge che, con la diffusione della paura, c’è anche il rischio di sostituire la democrazia con l’autoritarismo. Secondo il grande filosofo la sola personalità di spicco che si dedica a sfatare il mito della paura è Papa Francesco. La Sua strategia a lungo termine è fondata sul dialogo e la comprensione reciproca che sono gli unici modi in grado di risolvere le attuali situazioni esplosive, sia materiali che spirituali. L’amara conclusione dell’intervista è che “Finché le relazioni umane non imboccheranno la via indicata da Francesco, è minima la speranza di bonificare un terreno che produrrà nuove esplosioni”. Alla conclusione di Bauman aggiungo che “le relazioni umane” fondate sul dialogo, non sono solo quelle tra i governi e i loro leader; anche i contrasti e i dissidi tra le persone hanno bisogno di maggior dialogo e comprensione reciproca. Enrico Sciarini |
La morale
A sette anni dici: mamma ti amo! A dieci anni: mamma ti voglio bene! A quindici anni: mamma posso? A diciassette anni: mamma non rompere! A venti anni: voglio andarmene da questa casa! A trentacinque anni: voglio tornare dalla mamma! A cinquanta anni: non te ne andare, mamma! A settanta anni: darei qualsiasi cosa per cinque minuti con mia mamma... LA MORALE: Ama i tuoi genitori, perché capirai il loro valore solo quando la loro sedia sarà vuota! Paolo Bontempi |
Il gruppo di lettura…
…desidera continuare la sua attività anche dopo il meritato pensionamento del conduttore Aldo Villa. La prof. Anna Maria Morana si è offerta a proseguire l'opera del maestro. Aldo Villa è stato veramente un maestro in tutto: nel modo paziente di seguire lettori e lettrici, nell'incoraggiare i meno dotati, nel consigliare come respirare e fare pause opportune per dare senso al brano poetico o di prosa, come leggere una frase con al termine il punto interrogativo, o spiegare il significato etimologico di una parola.... L'ora e mezza di lettura passava velocemente; Aldo intratteneva il gruppo con ricordi personali e aneddoti inerenti il brano di lettura. Grazie Aldo! Il gruppo ti è riconoscente e seguirà la strada che tu hai tracciato. Maria Agazzi |
Alimenti?
Come difendere il nostro organismo dagli attacchi "meteorologici" di questi mesi in cui freddo, pioggia, vento e neve ci renderanno più vulnerabili a virus e batteri? Aiutandoci con una corretta alimentazione che naturalmente dovremo adeguare alle esigenze climatiche della stagione invernale. Durante i mesi freddi l'organismo ha bisogno di assumere una quantità maggiore di energia rispetto ai periodi primaverili ed estivi e questa esigenza si traduce nel consumo di cibi più calorici e più elaborati. Le “concessioni alimentari” della stagione invernale, però, non devono comunque farci perdere di vista quelle che sono le regole base del mangiare sano, per cui è opportuno non esagerare mai con le porzioni e con i grassi, seguire sempre una dieta variata ed equilibrata, optare per condimenti leggeri e facilmente digeribili e quindi per i grassi di origine vegetale come l’olio extravergine di oliva piuttosto che per i grassi di origine animale quali burro, panna, lardo ecc. Un’ottima fonte di energia è indubbiamente rappresentata dai carboidrati per cui è buona norma inserire nella dieta un consumo regolare di pasta, pane e cereali. In inverno si tende a consumare una quantità maggiore di carni rosse ma è importante comunque non trascurare l’altra importante fonte proteica rappresentata dal pesce, alimento che, oltre ad essere particolarmente ricco di acidi grassi omega 3 efficaci nella prevenzione delle malattie cardiovascolari e di alcune forme tumorali, presenta rispetto alla carne una più alta digeribilità ed un minor apporto calorico. Per un apporto bilanciato di elementi nutritivi è utile inserire nella dieta anche i latticini ed i formaggi: è importante però tenere presente che tali alimenti rappresentano un’alternativa ai cibi altamente proteici e che di conseguenza non bisogna sovrapporli al consumo di carne e di pesce.Per bilanciare un’alimentazione che è tendenzialmente più ricca di grassi e di carboidrati è importante mangiare sempre molta frutta (anche sotto forma di spremute e centrifugati) e molta verdura privilegiando quella di stagione come ad esempio gli agrumi che sono ricchi di vitamina C, sostanza che si rivela utile nel rafforzare le difese dell’organismo e nel favorire l’assimilazione del ferro inorganico di origine vegetale. Ideali anche i cavolfiori, ricchi di vitamina A, sali minerali, acido folico e, come le verze i broccoli e i cavolini di Bruxelles, ricchi di sostanze attive nella prevenzione di varie forme tumorali. Ricordiamoci inoltre di non trascurare il consumo dei legumi che sono ricchi in vitamine, calcio, fosforo, ferro ed aminoacidi essenziali: uniti al riso o alla pasta possono rappresentare un ottimo, caldo, piatto unico. |
Una storia d’altri tempi
Carissimi amici e amiche, voglio raccontarvi una storia di vita (e di amore) che ho conosciuto in questo periodo. Si tratta di due ragazzi che vivevano nella periferia milanese tanti anni fa, di nome Mario e Maria (nomi di fantasia). Niente di particolare, sia ben chiaro. due ragazzi come tantissimi altri. Casa, lavoro pochi capricci, le prime occhiate furtive, i primi timidi approcci, per parlarsi, come si diceva allora. E più tardi, sotto l’occhio vigile dei genitori…il moroso, la morosa! Ma prima c’era la naja da fare, almeno per Mario. Anche ai nostri due amici è andata in questa maniera: e così cominciavano le lettere, in arrivo e in partenza. Le attese, lo spiare l’arrivo del postino o l’appello in caserma, sperando sempre in qualche cosa anche per loro. Ma anche la naja finisce e si ritorna a casa, alla vita normale; ora, in due, si può cominciare a dare vita ai sogni. Mario e Maria si sposano dopo qualche anno; vengono ad abitare qui a Segrate. Arriva anche una bimba ad accrescere e allietare la famigliola. Ne passa tanto di tempo e, nel nuovo palazzo sono venute ad abitare anche altre neo-famiglie. Si fanno nuove conoscenze, nuove amicizie; gli anni passano e i bimbi, ormai diventati uomini e donne, se ne vanno per le loro strade. L’arrivo annunciato di due nipotini convince i nostri due amici a fare i bagagli e a trasferirsi anche loro, nel nuovo paese, in una nuova casa, per essere vicini alla figlia e di aiuto alla nuova famiglia. Tutto bene: sì, certo: ma…il tempo non è eterno per l’amico Mario: la sua vita si è fermata, per sempre. Sorpresa: nella casa che era stata la culla della loro gioventù e del loro amore, vengono trovate quelle antiche lettere scritte da ambedue, quando il dovere li ha fatti vivere lontani. Il primo a provare una forte emozione sono stato io, e poi il pensiero è corso alla mia, certamente ancora amica Maria, e al fatto di non procurarle una nuova emozione, data anche la recente perdita del marito. Comunque quelle lettere, con in po’ di timore, le sono state restituite. Un dono d’altri tempi, inusuale, come se ne vedono pochi in giro; comunque prezioso, vivo, utile, inaspettato, oserei dire indispensabile. Gianfranco Beltrame STELLA DI NATALE
La tradizione racconta che questo fiore, da sempre legato agli allestimenti tipici del Natale, sia stato in origine il regalo di un bimbo a Gesù. Un 25 dicembre lontano nel tempo, un bambino povero entrò in Chiesa per offrire un dono al Signore proprio nel giorno della sua nascita, ma era talmente povero che poteva portare solo un mazzo di erbacce; ma su quei rametti, di umili origini, al bimbo cadde una lacrima, che per miracolo trasformò quelle foglie in uno splendido fiore rosso: la stella di Natale. |
NEURO-TEOLOGI?
Molto spesso il Papa conclude le sue omelie dicendo: Pregate per me. La preghiera è tornata sotto la lente di ingrandimento di scienziati e teologi. Tra i primi studiosi ad averne parlato c'è l'americano Herbert Benson, cardiologo dell'Università di Harvard che già negli anni settanta del secolo scorso ha ipotizzato addirittura che la preghiera abbia effetti benefici non solo sull'anima, ma anche sul corpo. Nel 1992 un neuro scienziato Andrew Newberg ha provato a verificare , con sofisticate strumentazioni, cosa accadesse nel cervello di persone appartenenti a fedi diverse quando pregavano. Si è così scoperto che la preghiera riduce la frequenza cardiaca, abbassa i livelli di cortisolo (l'ormone dello stress) e favorisce la percezione di un generale rilassamento. C'è anche l'effetto positivo della serotonina nel sangue che regola la vasta gamma delle funzioni cerebrali ed è correlato ai disturbi dell'umore. Già Aristotele, filosofo greco (384-322a.c.)sosteneva che " il medico dovesse solo accompagnare la natura nel processo di cura perché l'unico strumento di risanamento è la fede nell'esistenza di un piano superiore per ciascuno di noi". Aristotele, forse. era un po' troppo ottimista! Sta di fatto però, che questi neuro-teologi hanno scoperto una cosa molto interessante e cioè che dopo OTTO settimane di preghiera in quelle persone che seguivano l'esperimento, aumentavano sequenze generali benefiche, si riduceva la produzione di radicali liberi responsabili nel processo di invecchiamento. Ma allora perché non provare anche noi a fare questa cura? Proviamoci, tanto non costa nulla e poi non ci sono, né interazioni, né controindicazioni di farmaci. Fernanda Quando si parte
Quando si parte, non mettermi accanto a chi si lamenta sempre senza mai alzare lo sguardo, a chi non sa dire mai grazie, a chi non sa accorgersi più di un tramonto. Chiudo gli occhi, mi scosto di un passo. Sono altro. Sono altrove. |
E’ proibito?
È proibito piangere senza imparare, svegliarti la mattina senza sapere che fare, avere paura dei tuoi ricordi.È proibito non sorridere ai problemi, non lottare per quello in cui credi e desistere, per paura. Non cercare di trasformare i tuoi sogni in realtà.È proibito non dimostrare il tuo amore, fare pagare agli altri i tuoi malumori.È proibito abbandonare i tuoi amici, non cercare di comprendere coloro che ti stanno accanto e chiamarli solo quando ne hai bisogno.È proibito non essere te stesso davanti alla gente, fingere davanti alle persone che non ti interessano, essere gentile solo con chi si ricorda di te, dimenticare tutti coloro che ti amano.È proibito non fare le cose per te stesso, avere paura della vita e dei suoi compromessi, non vivere ogni giorno come se fosse il tuo ultimo respiro. È proibito sentire la mancanza di qualcuno senza gioire, dimenticare i suoi occhi e le sue risate solo perché le vostre strade hanno smesso di abbracciarsi. Dimenticare il passato e farlo scontare al presente.È proibito non cercare di comprendere le persone, pensare che le loro vite valgano meno della tua, non credere che ciascuno tenga il proprio cammino nelle proprie mani.È proibito non creare la tua storia, non avere neanche un momento per la gente che ha bisogno di te, non comprendere che ciò che la vita ti dona, allo stesso modo te lo può togliere. È proibito non cercare la tua felicità, non vivere la tua vita pensando positivo, non pensare che possiamo solo migliorare, non sentire che, senza di te, questo mondo non sarebbe lo stesso. non sentire che, senza di te, questo mondo non sarebbe lo stesso. Alfredo Barrero |
FUORI PROGRAMMA
28.08.2016 All'uscita dalla S. Messa: ciao ragazzi, come state? Bene, è la risposta corale del gruppo. Paolo: Armando, se ci ritrovassimo mercoledì 31 nel bar della piazzetta per una colazione con gli amici, verreste? Si, ormai i nostri impegni di guide turistiche per i nipoti sono terminate.Abbiamo visto le vostre foto nel cellulare; ma è veramente bella la Milano che avete visitato. Paolo, è quella che vediamo tutti durante l'anno ma chenon ci soffermiamo ad osservare. 31.08.2016 ore 12.00 - al” BAR della Piazzetta”- Ciao ragazzi che bello vedere che anche Voi siete a Milano, Paolo che fai?Metto a posto le sedie e i tavolini per gli amici.Quanti saremo?Ah non lo so. Paolo l'acqua bolle che faccio? Ancora un minuto, che conto. Ragazzi, entriamo e sediamoci così vi conto e può buttare la pasta? Eh però, sai Anna che siamo in venti?Mi trovo davanti un bicchiere che voglio riempire con il vino ma solo per un centimetro, e con un cestino di panini fragranti “Saltimbocca”.Sono cosi piccoli e fragranti che non vi è aperitivo migliore.Poi, la pasta, ( sbrissa) in gola per depositarsi tranquilla , buona, ah, che leccornia è la pasta.Paolo invita la dottoressa Ida a fare il discorso e lei generosa:parlo io perché Paolo ha la tallonite che è un' infiammazione che toglie la parola ( saggezza del tempo). L'allegria sale, le battute si rincorrono. Paolo: la ricetta del sugo l'ho scritta io nel deserto e Silvana ha messo la mano d'opera: Brava! Arrivano i pomodori con la Mozzarella; segue la crostata, una fettadi salame al cioccolato e un cucchiaio di marmellata di ribes,una fettina di anguria, i fichi e un buon caffè.Il tempo scorre e il gruppo ride delle stramberie che l'allegria contagiosa fa dire. Contiamoci: ma siamo tutti dell’M.T.E.? Che importa, è bene che le porte siano sempre aperte, non ti pare? Lo sapevi che portavano le torte? Il vino? Lo spumante? Ivonne si alza, ritira l'importo e lo consegna. E' necessario un riposino, è evidente negli occhi di molti. Grazie di cuore a tutti e al M.T.E. Anna e Armando |
Milanesarios…
Ovvero...Milanese arioso. I milanesi autentici, quelli nati e cresciuti a Milano, meglio ancora se di genitori entrambi milanesi, considerano ariosi, coloro che pur essendo residenti a Milano, provengono da fuori. Per la verità, in passato, gli arios provenivano dalla Brianza o in genere dalla Lombardia. Oggi quest'area si è molto dilatata, e i milanesi ariosi provengono da ogni parte d'Italia. Nulla di male, perché Milano ha un suo meraviglioso potere assimilatore, specie per chi ha voglia di lavorare e non....altro! Questo epiteto è in fondo tanto gentile, col suo richiamo quasi nostalgico all'aria dei campi, che può essere accettato da tutti, senza rammarico. (Dai pensieri di) Chiara Piva Semper san…
se pòstà no! Così dicevano, anche fuori dai denti, i milanesi e gli abitanti del contado circa la loro salute, quando la malattia era così evidente da non potersi nascondere. Il sapere “empirico” di quella buona gente era tanto, forse un po’ troppo; si preferiva curarsi in casa che farsi visitare dal medico, che oltretutto bisognava pagare perché il servizio sanitario, come oggi, non c’era. E così nascevano detti e modi di dire che giustificassero una scelta, anche se il risultato non era possibile prevederlo. C’erano anche mediconi, guaritori, dottori improvvisati che, di fronte all’impossibilità di vedere risultati certi, emettevano sentenze lapidarie come la nostra che, a volte, facevano più male che bene. Ma l’ammalato era anche una persona di moltocoraggio: non si arrendeva mai. Elgh’haeldunde Dio …de capì nagott! Sembrerebbe una bestialità, ma spesso possiamo vedere come viva meglio chi non si rende conto appieno delle proprie o altrui disgrazie. Il detto comunque è spesso usato per chi, pur non essendo benedetto in quel modo da Dio, comunque non capisce qualche cosa. |
COCCOLE A MOENA
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MAMMA
Mamma sei: angelica, bravissima, carina, delicata, esperta, fantastica, gioiosa, intelligente, laboriosa, meravigliosa, normale, originale, portentosa, quieta, ultrastupenda, vittoriosa, zitta. . . . anzi di più.
Michela Fassina
(quinta elementare)
Mamma sei: angelica, bravissima, carina, delicata, esperta, fantastica, gioiosa, intelligente, laboriosa, meravigliosa, normale, originale, portentosa, quieta, ultrastupenda, vittoriosa, zitta. . . . anzi di più.
Michela Fassina
(quinta elementare)
Una valigia
Questa è la storia di una Valigia
che era vecchia, rotta e grigia
Col tempo gli si eran rotte le rotelle
così l'avevano rimpiazzata con valigie più belle.
Sopra ad un armadio triste viveva,
e da lì tutto quanto vedeva.
La Valigia un giorno si mise a pensaree i tempi passati a ricordare.
“Visitai” l'Africa con il mio padrone
e la Francia, la Spagna e il Giappone.
In Africa vidi la più misera povertà
in Francia scoprii la vera lealtà.
E ora che ci ripenso: era bellissimo viaggiare,
era bello immaginare quello che potevo trovare.
Il viaggio è una rinascita, una possibilità,
e per alcuni è la via alla sperata libertà.
Pensava così quando con lo sguardo vagava
e vedeva in TV un gommone che sbarcava.
Per noi la vita è come un viaggio,per loro il viaggio
è nuova vita che affrontano con coraggio.
Ma scacciamo via questi pensieri brutti,
pensiamo ad altro, non a morti, non a lutti.
Però il bello del viaggio è proprio l'attesa
che ai grandi e piccini,la pazienza, pesa.
Io ed il mio padrone di pazienza non ne avevamo,
ma tanti viaggi affrontati abbiamo.
Ed ora però non mi vuole più nessuno
mi butteran via, se non tra due giorni, tra uno?
Così il suo viaggio nei ricordi finì
come nel giorno le ore del dì.
E, mentre dormiva tranquilla, alla mattina
Il padrone arrivò e la portò in una stanzina.
La valigia fu svegliata da urla piccine
ircondata da tanti bambini e bambine.
Urlano loro: “Andiamo sulla luna”.
Noi viviam un'avventura in Egitto; su una duna
inalmente era circondata da tanti amici. Viaggiavan di qua, viaggiavan di là,
in tutti i posti, tranne che nella realtà.
Che il viaggio non sia noia o paura,
ma solo una fantastica avventura.
Michela Fassina
(quinta elementare)
Questa è la storia di una Valigia
che era vecchia, rotta e grigia
Col tempo gli si eran rotte le rotelle
così l'avevano rimpiazzata con valigie più belle.
Sopra ad un armadio triste viveva,
e da lì tutto quanto vedeva.
La Valigia un giorno si mise a pensaree i tempi passati a ricordare.
“Visitai” l'Africa con il mio padrone
e la Francia, la Spagna e il Giappone.
In Africa vidi la più misera povertà
in Francia scoprii la vera lealtà.
E ora che ci ripenso: era bellissimo viaggiare,
era bello immaginare quello che potevo trovare.
Il viaggio è una rinascita, una possibilità,
e per alcuni è la via alla sperata libertà.
Pensava così quando con lo sguardo vagava
e vedeva in TV un gommone che sbarcava.
Per noi la vita è come un viaggio,per loro il viaggio
è nuova vita che affrontano con coraggio.
Ma scacciamo via questi pensieri brutti,
pensiamo ad altro, non a morti, non a lutti.
Però il bello del viaggio è proprio l'attesa
che ai grandi e piccini,la pazienza, pesa.
Io ed il mio padrone di pazienza non ne avevamo,
ma tanti viaggi affrontati abbiamo.
Ed ora però non mi vuole più nessuno
mi butteran via, se non tra due giorni, tra uno?
Così il suo viaggio nei ricordi finì
come nel giorno le ore del dì.
E, mentre dormiva tranquilla, alla mattina
Il padrone arrivò e la portò in una stanzina.
La valigia fu svegliata da urla piccine
ircondata da tanti bambini e bambine.
Urlano loro: “Andiamo sulla luna”.
Noi viviam un'avventura in Egitto; su una duna
inalmente era circondata da tanti amici. Viaggiavan di qua, viaggiavan di là,
in tutti i posti, tranne che nella realtà.
Che il viaggio non sia noia o paura,
ma solo una fantastica avventura.
Michela Fassina
(quinta elementare)
AUGURI !!!
Nella stalla di Betlemme il nostro Dio entra nella dura notte umana! Ecco, genti della terra, il cuore della buona notizia cantata dagli angeli a donne e uomini di buona volontà: con questo bambino Dio viene a incrinare, dissodare, sbriciolare, spezzare, rovinare, spaccare, vincere la notte umana, a impedire definitivamente di nuocere ai figli dell’umanità! Con questo bambino sulla paglia Dio viene, personalmente, ad impegnarsi sulla terra, per cambiare la notte, per renderla finalmente dolce a tutti coloro di cui è venuto a condividere la condizione! Questi nostri giorni e questa nostra terra, per sempre, divengono i giorni e la terra di Dio, sua carne e suo corpo e suo spirito!
A tutti un grande, stupendo, meraviglioso, favoloso, incantevole, straordinario e sorprendente Santo Natale; ed un nuovo anno ancora migliore, per una notte che non è più notte, non è più tenebra, ma luce splendente. Per sempre.
p.Franco
Nella stalla di Betlemme il nostro Dio entra nella dura notte umana! Ecco, genti della terra, il cuore della buona notizia cantata dagli angeli a donne e uomini di buona volontà: con questo bambino Dio viene a incrinare, dissodare, sbriciolare, spezzare, rovinare, spaccare, vincere la notte umana, a impedire definitivamente di nuocere ai figli dell’umanità! Con questo bambino sulla paglia Dio viene, personalmente, ad impegnarsi sulla terra, per cambiare la notte, per renderla finalmente dolce a tutti coloro di cui è venuto a condividere la condizione! Questi nostri giorni e questa nostra terra, per sempre, divengono i giorni e la terra di Dio, sua carne e suo corpo e suo spirito!
A tutti un grande, stupendo, meraviglioso, favoloso, incantevole, straordinario e sorprendente Santo Natale; ed un nuovo anno ancora migliore, per una notte che non è più notte, non è più tenebra, ma luce splendente. Per sempre.
p.Franco
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